Giovedì 25 Aprile 2024

Italia da non credere: Serbia ko, è ai quarti

Europei di basket: gli azzurri ripetono l’impresa di 14 mesi fa. Favola Spissu, decisivo dopo l’espulsione del suo mentore Pozzecco

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Italia

94

Serbia

86

(20-26; 45-51; 66-68)

ITALIA: Baldasso ne, Biligha, Datome 6, Fontecchio 19, Mannion 2, Melli 21, Pajola 1, Polonara 16, Ricci 2, Spissu 22, Tessitori ne, Tonut 5. All. Pozzecco

SERBIA: Davidovac, Guduric 2, Jogodic-Kuridza 6, Jaramaz, Jokic 32, Kalinic 12, Lucic 8, Marinkovic 8, Micic 16, Milutinov 2, Ristic ne. All. Pesic

Note: tiri da 2: ITA, SRB 1632; tiri da 3: ITA, SRB 1029; tiri liberi: ITA, SRB 2428; rimbalzi: ITA 33 (Polonara 7), SRB 39 (Jokic 13); assist: ITA 22 (Spissu 6), SRB 17 (Micic 8)

di Sandro Pugliese

BERLINO (Germania)

Si dice che i miracoli accadono una volta sola. Non è più così. L’ItalBasket ne compie un altro, a 14 mesi di distanza, sempre contro la Serbia. Gli azzurri vincono 94-86 e conquistano il pass per i quarti di finale con un incredibile secondo tempo in cui fanno impazzire gli slavi rivelandosi davvero una bestia nera. Una partita speciale, vinta da una squadra speciale. Comunque andranno i quarti di finale di mercoledì 14 (ore 17.15) quando l’Italia affronterà la Francia. Le storie nello sport sono il sale dello sport, quella più bella è quella di Marco Spissu. Se è diventato un giocatore passato dal fondo della panchina di una squadra di Serie A all’Eurolega lo deve soprattutto a coach Pozzecco. Al 25’ il troppo vigore del "Pozz" sembra fatale con il secondo fallo tecnico che lo spedisce fuori dalla partita seppur con l’Italia a contatto sul -4 (buona la gestione di Casalone nell’ultimo quarto d’ora). Spissu non poteva far finire l’Europeo al suo coach in questo modo inglorioso perchè Pozzecco non sarà il più tecnico dei coach, ma con i suoi giocatori costruisce un rapporto talmente speciale che poi sono capaci di scalare l’Everest a mani nude. E’ quello che fa Spissu, da quel momento realizza 19 dei suoi 22 punti e trascina letteralmente di forza gli azzurri verso la vittoria. "E’ stato veramente bello, una partita incredibile - ha detto il play sardo - se giochiamo così ci possiamo togliere soddisfazioni sempre. Ce la possiamo giocare con tutti, per questa maglia spendiamo tutto. L’espulsione di Pozz dentro ci ha cambiato, nessuno ci dava per vincitori e invece abbiamo fatto vedere cosa possiamo fare". Se Spissu è stato l’uomo della scossa, la partita di Nicolò Melli rimarrà nei manuali di pallacanestro immolandosi contro la stella NBA Jokic, chiudendo ogni spazio sulle penetrazioni di tutti, giocando anche una partita da leader in attacco con 21 punti. Eppure la Serbia aveva provato a scappare via subito nel match allungando sul 9-20 dopo pochi minuti del match. L’Italia prova a rimanere a galla, ma il momento più brutto arriva quando Jogodic-Kuridza sigla dall’arco il 24-38. I primi segnali dell’impresa arrivano verso la fine del primo tempo quando 3 bombe di fila di Fontecchio e Spissu tengono attacca l’Italia al match (43-46 al 19’). La nuova reazione della Serbia a inizio ripresa riporta gli slavi sul +10 (47-57) con un Jokic scatenato, L’Italia torna ad un passo (57-61) quando arriva la scossa-Pozzecco. Il coach soffre in spogliatoio, ma la sua squadra decide che non può finire così e si accende. Tre bombe filate di Spissu per il sorpasso (66-63), poi altre due più un assist per iniziare a crederci di più sul 74-68. Per rendere il sogno credibile si mette in proprio Polonara con 8 punti consecutivi per l’82-70, mentre Melli è glaciale in lunetta con 44 ai liberi (86-76). L’Italia non si spaventa, Fontecchio la chiude (91-79). Il miracolo è realtà. Finisce 94-86 ed è incredibile come sia il punteggio con cui sono terminati altri due quarti di finale: la Finlandia ha eliminato la Croazia con 43 punti di Markkanen, mentre la Polonia ha vinto contro l’Ucraina con 22 punti di Ponitka.