Martedì 16 Aprile 2024

Italia, ascolta Lippi: "Il pericolo è l’euforia"

"Non ci sono partite facili e non lo sarà quella contro l’Austria. Noi con Ucraina e Australia lo capimmo e fu determinante"

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di Enrico Salvadori

Tra un bagno nel mare della sua Viareggio e una gita in barca tra le isole dell’Arcipelago toscano Marcello Lippi si gode gli Europei e un’Italia che può andare molto lontano. Una nazionale azzurra che vince e convince e – parola di ct campione del mondo – secondo quanto visto finora ha anche la possibilità di vincere il titolo.

Marcello, un’Italia con gioco, personalità, consapevolezza dei propri mezzi, autostima…

"Mi piace tutto di questa Italia. In che modo l’ha costruita Roberto Mancini sin dall’inizio, quando ha mandato chiari messaggi ai club chiedendo di far giocare i giovani. E’ un gruppo che sa perfettamente quanto sia la propria forza ma questo stato d’animo non va confuso con la presunzione, è una squadra che gioca bene e con grande serenità perché tutti si sentono partecipi del progetto. Gli azzurri propongono un calcio rapido, concreto e redditizio indipendentemente da chi siano gli interpreti. Ci sono tanti ottimi giocatori e il valore del gruppo è finora decisivo, più della qualità delle stelle che sono in altre nazionali".

Il complesso, dunque, più determinante del singolo...

"Sin qui i grandi giocatori che reputiamo tutti come determinanti non lo sono stati o lo sono stati solo in parte. Non come ci si aspettava. L’Italia sta mandando un messaggio chiaro e dovrà mantenere questa condizione psicofisica sapendo che non ci sono partite facili a iniziare dagli ottavi con l’Austria. Anche nel 2006 quando incontrammo Australia e Ucraina capimmo che di scontato non c’è nulla".

Eccoci al trionfo tedesco. La domanda è inevitabile. Che analogie ci sono tra il tuo gruppo che vinse a Berlino e quello di Mancini?

"Me lo stanno chiedendo tutti – sorride Lippi – e una risposta precisa non c’è. Nel senso che ogni squadra vincente non somiglia a un’altra. Sandro Mazzola dirà che il gruppo che conquistò l’Europeo nel 68 era fantastico ed è vero come quando Marco Tardelli sostiene che l’Italia del Mundial 82 era straordinaria. Diciamo che tutte queste nazionali azzurre, compresa quella di Mancini, oltre ad avere grandi giocatori, hanno unità d’intenti e grandi valori. Ci scherzo su: nel confronto tra gli azzurri 2006 e quelli del 2021 vinciamo noi ai rigori come facemmo contro la Francia a Berlino".

Questa Italia non sembra l’espressione del campionato dove il livello di gioco francamente non è stato esaltante

"Penso anch’io che sia una bella eccezione. Fa un calcio propositivo, di livello internazionale, cerca sempre la verticalizzazione. Ora il livello dell’asticella si alza ma hanno capito, come facemmo noi, cosa significa essere una squadra e grazie a questo si va lontano".

Ma chi è tra gli azzurri che ti sta impressionando di più ?

"Locatelli sta facendo dei miglioramenti incredibili. È un giocatore a tutto campo straordinario ma quello che mi fa impazzire è Barella. E’ fantastico: aggredisce, difende, attacca, fa gol sia di piede che di testa. Un fenomeno. In un centrocampo che ora ha un’arma in più come Verratti che ha ricevuto da Mancini un tipo di messaggio simile a quello che inviai io a Totti: recupera bene, anche se non parti titolare sarai protagonista più avanti. Sono segnali chiari e significativi per tutto il gruppo".

E tra i nostri avversari che ti è piaciuto ?

"E’ scontato dire Lukaku, ma seguo con molta attenzione dei giovani prodotti della Premier come Foden, Sterling e anche il tedesco Havertz che non per nulla hanno fatto le fortune di City e Chelsea. Poi c’è Gosens che è l’espressione della bontà del lavoro dell’Atalanta: forza e tecnica al servizio della squadra. Ha impressionato anche la Cancelliera Merkel che ne ha parlato entusiasta col premier Draghi".

Il Ronaldo del Portogallo molto simile a quello dell’ultima stagione nella Juventus

"Il valore di Ronaldo non si discute. E’ il più grande finalizzatore del mondo che deve far parte di una squadra che lo mette in condizione di avere 8-10 occasioni da gol che lui da solo non si va a cercare. E’ stato così anche nella stagione scorsa alla Juve".

L’Europeo ‘diffuso’ è un progetto che convince Marcello Lippi ?

“Di fondo la considero un’idea giusta, un coinvolgimento continentale che

fa bene a tutti. E’ certo che il Covid ha cambiato la prospettiva. Vedere stadi con 65mila spettatori senza mascherina è un’altra cosa rispetto agli ultimi mesi ma al di là dell’entusiasmo, bisogna capire che ci sono ancora misure anti contagio da rispettare. E certi dubbi che sono emersi in questi giorni non sono ingiustificati”.