Venerdì 19 Aprile 2024

Inter, tris a nervi tesi: scontro Conte-Lautaro

I nerazzurri battono la Roma, ma a San Siro si respira grande tensione per il futuro societario: duro battibecco tra il tecnico e Martinez

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di Mattia Todisco

Quanto può contare una partita quando l’obiettivo è già stato raggiunto? Poco, se non per rimpinguare il bottino. La partita importante per l’Inter è fuori dal campo, ne è dimostrazione ulteriore il fatto che nel pre-partita Marotta si presenta ai microfoni di Sky e per larga parte si trova a rispondere a domande inerenti il futuro. "Sull’Inter c’è sempre una grande lente d’ingrandimento che enfatizza le problematiche comuni ad altri club – è il modo in cui l’amministratore delegato si rannicchia a difesa del fortino –. Affrontiamo questo problema con grande responsabilità e coscienza. Posso garantire che nei tempi e nei modi giusti saranno onorati gli aspetti contrattuali che legano i calciatori alla società".

Da navigato dirigente, Marotta getta acqua sul fuoco. Spiega che da parte del presidente Zhang non è partito alcun diktat, bensì una richiesta di rinuncia a parte delle spettanze. Quando però si tocca il tasto Conte, bisogna tirar fuori tutta la diplomazia del caso, perché di certezze che il tecnico rimanga non ce ne sono. "In questo momento in tutti i club si fa un consuntivo e si affrontano le prossime annate in termini di programma – dice ancora Marotta –. Non siamo in una situazione così disastrosa da dover cancellare quanto fatto. Conte? Sia personalmente che come dirigente mi auguro resti. Con lui ho iniziato un ciclo, purtroppo questo è coinciso con un fatto straordinario come il Covid che ha creato grosse turbative in questa stagione e nella precedente". Il tecnico, però, vuole garanzie. Come i giocatori, parte dei quali hanno rinnovi già pronti da firmare che verranno depositati (questo è stato detto ai loro entourage) una volta che sarà arrivato il finanziamento da 250 milioni a cui Suning lavora con alcuni fondi americani. Sono soldi con cui bisognerà chiudere una falla di quattro (a fine maggio saranno cinque) stipendi arretrati e provvedere all’iscrizione al campionato, a meno di accordi come quelli cercati da Zhang. A cui, per ora, lo spogliatoio sembra voglia dire di no in maniera plebiscitaria.

Una compattezza che si nota anche in campo, pur in una partita ininfluente contro la Roma. Uno-due in venti minuti. Segna Mkhitaryan, l’Inter cala ma resiste e la chiude nel finale con il 3-1. A un quarto d’ora dal termine c’è un battibecco tra Lautaro e Conte per una sostituzione che l’argentino non gradisce. "Non ti permettere, ci vediamo dopo", dice il tecnico alla punta, che se la prende con una bottiglietta e impreca. E pensare che la squadra ha vinto il campionato...