Inter prove di primato: in vetta per due ore

Brozovic, Lautaro e Sanchez piegano lo Spezia: sorpasso momentaneo (con una gara in meno), poi il Diavolo ritorna davanti a tutti

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di Mattia Todisco

La terza vittoria consecutiva dell’Inter arriva su un campo che lo scorso anno non era stato espugnato dai nerazzurri. Il Picco, con i suoi 11.400 spettatori per il tutto esaurito, fa da teatro ai campioni d’Italia in una versione finalmente vicina alla versione autunno-inverno. Dopo il Verona, anche l’ostacolo Spezia viene saltato con personalità, convinzione, pur non riuscendo a chiudere i conti se non in pieno recupero con il 3-1 di Sanchez. "Siamo stati lucidi, sempre in partita. Non era semplice, abbiamo trovato una squadra in salute, uno stadio che li spingeva parecchio. La vittoria è importante, volevamo dar seguito alle due precedenti", analizza Inzaghi a fine partita.

A sbloccare l’incontro è il primo gol in questo campionato di Marcelo Brozovic, poco dopo la mezz’ora del primo tempo. Un’azione aperta e chiusa dal croato, il cui lancio trova D’Ambrosio per un lungo triangolo: sponda di testa e gran botta col sinistro all’incrocio del centrocampista. "Ci marcavano Brozovic con Kovalenko e Agudelo – dice Inzaghi -. Doveva abbassarsi lui tra i difensori oppure liberare il posto per Calhanoglu. È stato molto bravo, così come Barella che si è messo in una posizione funzionale.

Il terzo difensore che si inserisce è qualcosa che proviamo sempre. D’Ambrosio ha questo movimento, gli piace ed è stato importantissimo per il primo gol. Avevo detto a Brozovic che doveva calciare di più perché non segnava da tanto tempo e lo ha fatto". Nel finale lo Spezia non molla e accorcia. Dopo il raddoppio di Lautaro, a pochi minuti dalla fine Maggiore indovina l’angolo alto alla destra di Handanovic e rende più frizzante gli ultimi giri di lancette.

Sanchez riporta le distanze a una situazione più tranquilla per l’Inter e allora l’unico motivo di preoccupazione per l’allenatore interista è l’uscita anzitempo di Bastoni a causa di un guaio muscolare. Lo sostituisce De Vrij, che col Verona aveva abbandonato il campo per lo stesso motivo. "Era pronto per giocare, anche se si è allenato in gruppo solo ieri – dice Inzaghi sull’olandese - Mi ha rassicurato che anche nell’ultimo pezzo di gara stava bene. Bastoni? Dovrebbero essere solo crampi. In ogni caso D’Ambrosio e Dimarco fanno sempre bene quando vengono chiamati in causa".

Dalla parte opposta, la classifica consente di non avere troppo rammarico per la sconfitta. A far notizia sono più che altro i 15’ in campo di Nzola, dal 10’ al 25’ della ripresa, costretto alla sostituzione per un problema a un orecchino che fa infuriare Motta. A fine gara, però, il tecnico glissa. "Preferisco parlare della squadra e della partita che abbiamo fatto", è la risposta laconica dell’allenatore.