Inter, ora scordati il passato per decollare

Esame Shakhtar dopo la beffa della scorsa stagione. Inzaghi chiede un’altra prova super a Dzeko e Lautaro contro De Zerbi

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di Mattia Todisco

L’unica sconfitta stagionale dell’Inter, finora, è arrivata in Champions League. Contro l’avversario più forte, il Real, al termine di una delle gare migliori per produzione offensiva, la peggiore in quella statistica non secondaria dei gol segnati. In tutte le altre gare la squadra di Inzaghi ha segnato. È largamente il miglior attacco della Serie A (20 centri, +4 sul Napoli capolista) e avrà bisogno di dimostrarlo anche stasera a Kiev contro lo Shakhtar di Roberto De Zerbi, nel confronto in calendario dalle 18.45. È la stessa squadra che lo scorso anno impose nella fase a gironi un doppio 0-0 pesantissimo, considerando che due soli punti in più sarebbero bastati per acciuffare gli ottavi.

L’ultimo pareggio a reti bianche arrivò nella sesta e ultima partita al Meazza, mentre l’andata si giocò proprio nella seconda partita, quella in cui ai nerazzurri serviva portare a casa un successo per ingranare la marcia dopo il 2-2 del Meazza con il Borussia Moenchengladbach. Analogie col presente a cui è meglio che l’Inter non pensi troppo.

"Non è ancora una partita decisiva, ma è importante – dice Inzaghi in conferenza stampa – Sappiamo che ci servirà un’ottima gara e che veniamo da una sfida in cui la reazione della squadra mi è piaciuta, come mi era piaciuta nelle altre due circostanze in cui siamo andati sotto quest’anno contro Verona e Fiorentina".

Il problema è proprio lì: se si va spesso in svantaggio, più che della reazione bisogna preoccuparsi degli equilibri, degli errori tecnici da eliminare in uscita di palla, aspetti che il tecnico sottolinea pur gradendo quanto prodotto in termini di gioco ed evidenziando la rabbia che circolava in spogliatoio dopo un 2-2 con l’Atalanta che non è da cestinare. Anche per questo la formazione non verrà stravolta. Unico cambio in vista: Dumfries dovrebbe giocare la sua seconda partita da titolare dopo quella con il Bologna e i due ingressi a sfida in corso con Fiorentina e Atalanta. La sua energia, la maggiore capacità rispetto a Darmian di farsi sentire nella metà campo avversaria, saranno armi importanti per sfondare contro un avversario che potrebbe mostrare un atteggiamento differente rispetto allo scorso anno.

De Zerbi non è un tecnico attendista, predilige il possesso al contropiede, il confronto a viso aperto al tatticismo, pur essendo conscio di avere a che fare con un’Inter sulla carta superiore. Inzaghi avrà due pedine in più in panchina pronte a subentrare, Correa e Vidal, recuperati in extremis e saliti sul volo per Kiev. Non sono al top, hanno da poco ripreso a lavorare insieme ai compagni di squadra. Se ci sarà bisogno di loro potrebbero però togliere il fratino per l’ultima parte di gara, quella in cui serviranno forze fresche per non subire troppo la vicinanza tra l’impegno di campionato e quello europeo.