Martedì 23 Aprile 2024

"Inter o Milan? Per Dybala meglio la Roma"

Beppe Bergomi nei giorni dell’amarcord per il mundial dell’82: "E’ rimasto nel cuore perché riuscimmo a battere tutte le più forti"

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di Ilaria Checchi

Per l’ex campione del Mondo, Beppe Bergomi, sono giorni di rievocazioni.

Sono passati quarant’anni dalla vittoria del Mondiale del 1982, quali sensazioni le dà?

"Ero alla prima del film ’Italia 1982 – Una Storia Azzurra’ a cui ho partecipato proprio il giorno dell’anniversario della vittoria e devo dire che la cosa bella è che tutti mi fanno sempre la stessa la domanda: perché quello è ricordato come il Mondiale più bello di sempre? La risposta è molteplice: in primis perché abbiamo incontrato le selezioni tecnicamente più forti e le abbiamo battute, poi perché la squadra era partita male e tra mille polemiche è riuscita poi a trionfare rendendoci tutti degli eroi; infine perché in quegli anni la società stava vivendo momenti difficili tra attentati e terrorismo e la gente aveva davvero voglia di uscire nelle piazze e festeggiare".

A meno di un mese dall’inizio della serie A come vede i campioni d’Italia in carica?

"Il Milan è messo molto bene, ha tanti giocatori in ogni ruolo ma la cosa più importante è che il sentimento del gruppo non è cambiato: è una squadra unita e coesa, capace di andare oltre ogni difficoltà e con questa dote può vincere ancora, soprattutto perché non ha modificato praticamente nulla rispetto al team tricolore. Con la nuova proprietà di fatto non è cambiato niente, si parla sempre di fondi che vogliono mantenere la stessa filosofia di investimento sui giovani e qualche esperto mettendo un tetto massimo al limite di spesa".

L’Inter invece a che punto è?

"I nerazzurri fanno le cose benissimo senza spendere soldi, prendendo giocatori a parametro zero o con diritto e obbligo di riscatto: ovviamente qualcuno dovrà essere sacrificato ma il ritorno di Lukaku, per esempio, è stato fondamentale. Romelu mi piace tantissimo, è un giocatore che fa gruppo e crea empatia con tutti, poi è passato solo un anno dal suo addio e mi ricordo che Inzaghi, dopo averlo visto in allenamento prima che se ne andasse, mi disse: io uno così forte non l’ho mai allenato. Gente come Lukaku, Skriniar, Barella o Bastoni hanno l’Inter nel cuore, ma per necessità qualcuno dovrà per forza salutare, sicuramente in difesa che è il reparto più bisognoso".

In quale squadra vedrebbe bene Dybala?

"Nel calcio di oggi un classe ’93 come lui è difficile da piazzare a causa di commissioni e soldi di ingaggio, con un giovane invece è molto più semplice. Credo comunque che se la Roma vendesse Zaniolo, per come gioca Mourinho, la società giallorossa sarebbe il luogo ideale per Paulo. Vedo meno facile l’approdo all’Inter, ma non puoi levare un sogno ai tifosi che in questo momento ci sperano. Nel Milan potrebbe trovare gli spazi giusti anche se non credo sia in cima alla lista dei desideri della dirigenza al momento".

La Juventus è in pole position?

"I bianconeri sono un punto di domanda: devono capire come vogliono giocare e cosa fare di giocatori come De Ligt o se andare a caccia di esterni. Se i nuovi arrivi e il gruppo storico arrivano con la fame giusta possono davvero essere un candidato alla vittoria finale, senza dimenticare il ritorno di Chiesa dopo un anno di stop: ero curioso di vedere anche Andrea Cambiaso, ma è partito in prestito".

Ha mai pensato che Maldini potesse non rinnovare con il Milan?

"Mai, nemmeno per un secondo. Quando ci sono dei cambi di proprietà in società importanti come il Milan e anche quando ti trovi a vendere ti rendi conto che la visibilità piace a tutti".

Quanto influirà la pausa per i Mondiali a novembre?

"L’anno scorso il calendario diverso tra andata e ritorno ha sfavorito l’Inter che si è ritrovata tutti gli scontri diretti, il Liverpool, la Coppa Italia ammassati in breve tempo, quindi sicuramente il Mondiale, e anche l’inizio anticipato a metà agosto con 4 gare compresse subito, avrà delle ripercussioni: bisogna vedere quanti giocatori di ogni club saranno coinvolti, che percorso faranno, come rientreranno. La condizione fisica farà moltissima la differenza".