Inter, missione Champions Col vero Lukaku può tutto

Mercoledì c’è il Porto, il belga si è sbloccato e si gioca un posto con Dzeko. Inzaghi dopo un grande girone non vuole fermarsi: anche per i conti

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di Mattia Todisco

Il momento chiave della stagione è arrivato. Riparte la Champions, il palcoscenico europeo da cui ormai dipende gran parte delle mosse future. Molto di quel che si vede nei conti arriva dal percorso che si fa in Coppa, dove la felicità per il prestigio dei buoni risultati si accompagna a quella di poter accogliere nelle casse denaro fresco con cui ammorbidire il rosso dei bilanci. Un anno fa, di questi tempi, l’Inter partiva senza i favori del pronostico. Doveva affrontare il Liverpool e pur giocando a viso aperto i passaggi chiave del doppio confronto evidenziarono le diversità tra chi ha un’esperienza internazionale vincente e chi pian piano sta provando a coltivarla. Dopo anni di batoste, i nerazzurri hanno finora condotto una campagna continentale da applausi. Sfavoriti nel girone con due corazzate come Bayern e Barcellona, hanno perso due volte su due dai tedeschi ma meritatamente si sono lasciati alle spalle i catalani, che oggi stradominano in Liga. Per questo il Porto non può e non deve far paura, oltre al dovuto rispetto che è corretto registrare quando si affronta una formazione che spesso ha sorpreso, ribaltando i pronostici, anche e soprattutto superando le italiane. Nel solco di vecchi incroci rimasti negli occhi dei tifosi, come il successo del 2005 con tripletta di Adriano, squadra e società sognano un approdo nelle prime otto del continente ed è anche in questa direzione che sono andate le recenti scelte di Inzaghi. Fuori dal 1’ con l’Udinese i vari Onana, Skriniar, Calhanoglu, Lautaro. Dentro Lukaku, e il gigante belga è ancora in lizza per giocare titolare, sebbene Dzeko parta davanti nelle previsioni. Ha fatto giusto in tempo a sbloccarsi, su rigore, contro l’Udinese.

Inzaghi spera che mercoledì col Porto torni l’Inter che ha affrontato e messo in fila Napoli, Atalanta, due volte il Milan. Quella a cui, almeno guardando al 2023, piacciono le partite di cartello. La Milano dal volto europeo, spavalda e concreta. Sarebbe il modo migliore per far sì che il campo diventi argomento di maggiore attualità rispetto ai rumors che regolarmente riaffiorano sul futuro della proprietà. Un domani incerto, come nebuloso è l’avvenire di tanti giocatori in scadenza di contratto o a fine prestito. La possibilità di trattenerli passa anche dal doppio confronto con i lusitani.