Martedì 16 Aprile 2024

Inter, la forza dei numeri per un assalto Real

Tornano De Vrij e Lautaro, Correa indisponibile. La vittoria contro Mou carica i nerazzurri per la conquista del primato nel girone

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di Mattia Todisco

Non c’è condizione migliore in cui andarsi a giocare il primo posto nel girone di Champions League. La qualificazione agli ottavi è già in tasca, così l’Inter può volare a Madrid con la sola velleità di cercare conferme a una dimensione europea marcata dal pass staccato per il prossimo turno e da una qualità di gioco di pregevole fattura. I nerazzurri sbarcano nella capitale spagnola con il miglior attacco della Serie A, confermato grazie a una sfida dominata sabato scorso in casa della Roma. Una pratica chiusa in meno di un tempo, concedendo quasi nulla e marcando una differenza accentuata dalle tante assenze con cui aveva a che fare il grande ex, José Mourinho.

Nonostante la sconfitta nel confronto d’andata con il Real, il cammino è stato ottimo anche in Europa. Allo 0-1 di San Siro, i campioni d’Italia hanno risposto con un pareggio contro lo Shakhtar Donetsk e tre successi consecutivi. Hanno espresso un ottimo calcio anche nella sfortunata sfida con le merengues che ha aperto il girone, ma gli episodi non hanno premiato i più audaci. Sembrava una maledizione tutta europea, è diventata la molla per rilanciarsi.

Tra i disponibili di domani non ci sarà Correa, il cui infortunio muscolare è la nota stonata dell’ultimo successo in ordine di tempo. Torneranno due giocatori importanti come De Vrij e Martinez, il primo infortunato dall’ultimo blocco dedicato alle nazionali e il secondo precauzionalmente a riposo contro i capitolini. Inzaghi, che alla vigilia di Roma-Inter aveva definito la gara appena trascorsa come "la più importante di questo ciclo", se la giocherà presumibilmente con qualche cambio di formazione.

È vero che arrivare in testa sarebbe un segnale, così come lo sarebbe un successo al Bernabeu (unico risultato in grado di consegnare la testa del raggruppamento agli ospiti) e che vorrebbe dire avere qualche possibilità in meno di trovare un avversario forte agli ottavi, ma bisogna preservare i muscoli.

Tra campionato, Champions e nazionali alcuni giocatori sono stati particolarmente spremuti. L’allenatore ha utilizzato un turnover ragionato, senza mai stravolgere troppo la squadra. In alcuni casi ha dovuto fare di necessità virtù, specialmente in difesa.

Stavolta in Spagna non ci saranno Darmian e Ranocchia, il resto del gruppo è invece a disposizione e finora ha risposto quasi completamente in modo positivo.

Il criticato Dumfries, erede designato di Hakimi, ha segnato un gran gol e ne ha evitato un altro all’Olimpico contro la Roma, guadagnandosi meritati applausi provenienti dal settore ospiti. Le prestazioni di Calhanoglu confermano uno stato di grazia che il turco mira a mantenere in maniera continuativa, come finora non sempre è riuscito a fare in carriera.

Allo spettacolo sta facendo da sponda la concretezza. Sono tanti i gol segnati, sono sempre meno quelli subiti. La difesa sembra tornata ai picchi positivi dello scorso anno: zero gol subiti nelle ultime quattro uscite nonostante numerose defezioni e conseguenti cambi di schieramento. Tutte qualità che servirà mettere sul campo, per realizzare l’impresa e battere anche la cabala. L’Inter, infatti, non vince in casa del Real dal 1967. Un trionfo per 2-0, nei quarti di ritorno della Coppa dei Campioni, che non portò particolare fortuna: i nerazzurri, quell’anno, persero clamorosamente la finale contro il Celtic.