Martedì 23 Aprile 2024

Inter in volo, è turnover aspettando Mou

C’è lo Spezia dell’ex Thiago Motta a San Siro (ore 18.30): chance per Vidal e Correa dall’inizio, sabato il match da brividi all’Olimpico

Migration

di Mattia Todisco

Il campionato dell’Inter, in questo periodo, è costellato da sfide contro vecchie conoscenze. Il Napoli di Spalletti, il Venezia del dirigente Cordoba (salutato dagli ultras con uno striscione ad hoc), oggi pomeriggio lo Spezia di Thiago Motta. Una gara che lo scorso anno si chiuse in pareggio, non al Meazza come oggi ma in Liguria, mentre i nerazzurri cercavano gli ultimi punti per conquistare matematicamente lo scudetto. Fu sofferta anche la gara di andata, 2-1, una prestazione non brillantissima contro un avversario organizzato e volenteroso. Dopo aver affrontato e superato Napoli, Shakhtar Donetsk e Venezia, all’Inter serve ancora continuità. La rimonta non è compiuta, perché se il Milan si è fermato ripetutamente tra Fiorentina e Sassuolo, il Napoli ha ripreso a marciare mantenendo le quattro lunghezze di distacco sui campioni d’Italia. Il risultato, per Inzaghi, dovrà sposarsi con un bilanciamento delle forze. Alcuni giocatori sono stanchi ma qualche infortunio non consentirà al tecnico interista una rotazione abbondante: Darmian, Ranocchia, Kolarov e De Vrij sono fuori gioco. Tornano Vidal (forse titolare) e Sanchez, tra i più utilizzati potrebbero restare fuori Barella e Dzeko. Inzaghi ha il calendario in mano, sa che sabato c’è Roma-Inter e che il 7 dicembre è in programma la sfida in casa del Real Madrid, influente per le casse del club (visti i compensi Uefa per ogni vittoria) e per il primo posto del girone.

Tra i cambi di formazione, particolare attenzione attrae l’utilizzo di Dumfries. Doveva essere l’erede di Hakimi, pur acquistato a cifre nettamente inferiori a quelle introitate per la cessione del marocchino (12,5 milioni più bonus al Psv a fronte dei 70 incassati). Un errore nel finale di Inter-Juventus, costato un calcio di rigore e due punti in meno, unite a un paio di prestazioni sotto tono hanno rallentato la crescita del laterale, al posto del quale è stato molto spesso schierato Darmian. Per le prossime tre o quattro partite il pari ruolo non ci sarà, è un’occasione per inserire la marcia alta e mettere in pratica il lavoro fatto in allenamento a livello tattico. I mezzi fisici sono già evidenti, sono quelli che hanno convinto Inzaghi a spendere il suo nome per rafforzare la fascia destra.