Giovedì 18 Aprile 2024

Inter, il big match per dare un messaggio

Subito uno scontro diretto con la Lazio di Sarri all’Olimpico (ore 20.45). Inzaghi sfida anche il suo passato e prova la fuga

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di Mattia Todisco

C’è un antico gemellaggio che lega le piazze di Inter e Lazio, i cui ultras continuano a mantenere fede a un patto d’amicizia di lungo periodo. Ha resistito negli anni a una rivalità rinfocolata dalle battaglie sul campo. Una cosa sono gli spalti, lo spicchio dedicato ai tifosi di Curva, un’altra è il rettangolo di gioco: una bandiera interista come Marco Materazzi ricorda ancora oggi lo sgambetto del 5 maggio 2002, costato uno scudetto ai nerazzurri in un fatale pomeriggio all’Olimpico, dove stasera si giocherà l’anticipo del terzo turno. Gli attriti non si sono ridotti. Lo scorso autunno i biancocelesti vinsero 3-1 segnando il secondo centro con Dimarco a terra e ne nacque un parapiglia da saloon. A Milano, pochi mesi dopo, vincenti e sconfitti si invertirono, ma in un campionato perso per soli due punti lo stop dell’andata fu aritmeticamente determinante quanto quelli di Bologna o del derby di febbraio. Con la stagione ai suoi albori, la Lazio che per vent’anni è stata casa di Simone Inzaghi rappresenta un test qualificante. Se lo si passa è un primo messaggio alla concorrenza sulla volontà di riprendersi lo scettro perduto.

Le due facce dell’Inter sono ben rappresentate dalle prove di Lecce e del Meazza con lo Spezia. Troppo sicura di sé, ancora poco pungente nella prima uscita; debordante e solida in difesa nella seconda. Inzaghi cerca continuità in un modello che assomigli più alla gara di San Siro. Cambierà poco, deve giusto sciogliere il nodo a sinistra tra Gosens e Dimarco. In conferenza stampa ha lasciato aperta una porta a Gagliardini, unico centrocampista con un tonnellaggio pari a quello di Milinkovic-Savic, ma sembra più pre-tattica che una reale alternativa. Nel serbo e in Immobile, l’allenatore vede gli spauracchi che già in passato hanno colpito i nerazzurri. "A Ciro mi lega grandissimo affetto, gli auguro di segnare sempre, magari però di riposarsi stavolta", dice Inzaghi in conferenza. Rapporti un po’ più tesi quelli con il presidente Lotito: deve ancora digerire l’addio improvviso dell’ex tecnico. Per avere in prestito Acerbi, esubero di lusso a Roma e possibile rinforzo interista sul gong del mercato, ha lavorato a fondo l’agente Pastorello. Qualora dovessero saltare le piste Chalobah (il preferito) e Akanji, Inzaghi è pronto a riabbracciare il suo vecchio soldato.