Giovedì 18 Aprile 2024

Inter da impazzire, il veleno è nella coda

Va avanti con Barella e Lautaro, si fa raggiungere al 90’ da Jovic e firma una vittoria incredibile nel recupero con Mkhitaryan

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FIORENTINA

3

INTER

4

Primo tempo: 1-2

FIORENTINA (4-3-3): Terracciano, Dodo (37‘ st Venuti), Milenkovic, M.Quarta, Biraghi (37‘ st Terzic); Bonaventura, Amrabat (37‘ st Barak), Duncan (7‘ st Jovic); N.Gonzalez (8‘ pt. Ikonè), Cabral, Kouame. Allenatore: Italiano.

INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, De Vrji, Acerbi; Darmian (22‘ st Dumfries), Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco (22‘ st Gosens); Correa (16‘ st Dzeko), Lautaro Martinez (40‘ st Bellanova). All. Inzaghi.

Arbitro: Valeri di Roma 5.

Reti: 2‘ pt Barella, 15‘ pt Lautaro, 32‘ pt Cabral (rig); 15‘ st Ikonè, 27‘ Lautaro (rig), 45‘ st Jovic, 50‘ st Mkhitaryan.

Note: ammoniti Bonaventura, Dodo, Amrabat, Milenkovic, Acerbi, Barella, Dumfries, Inzaghi. Angoli: 2-1 per l‘Inter. Recupero: 3‘; 5‘.

di Mattia Todisco

Una vittoria all’ultimo assalto, con molta fortuna. Un rilancio sbagliato di Venuti che sbatte su Mkhitaryan vale il 4-3 finale sul campo della Fiorentina e tre punti che, per come arrivano, valgono oro. I nerazzurri indirizzano la gara in avvio pressando alto sul portatore di palla e sfruttando l’incertezza della Viola nell’uscita dalle retrovie. Quando Barella trova un varco centrale e si trova solo in area il punteggio cambia. Italiano perde Nico Gonzalez, inserisce Ikoné e trova risposte confortanti. Per tre volte in pochi minuti la Viola prende spazio a destra con il nuovo entrato, sembra un campanello d’allarme, sarebbe forse così se la Fiorentina non si facesse del male da sola: altra persa di Martinez Quarta e il quasi omonimo Lautaro s’invola verso la porta, per poi dribblare il connazionale e incrociare col sinistro. È una serata di regali, da ambo le parti. Onana rischia attardandosi nei rinvii, se la cava sempre ma dietro l’Inter non è una saracinesca. Dimarco, che un attimo prima dello 0-2 si era già perso un’imbucata centrale di Ikoné, sbaglia anche l’intervento su Bonaventura e provoca un fallo da rigore visto da Valeri solo all’on field review. Non c’è cartellino ed è un errore perché l’intervento è almeno da ammonizione, se non qualcosa di più. Segna Cabral, con grande sicurezza, spiazzando Onana. Gli animi si scaldano, i nerazzurri chiedono a loro volta un penalty (che non c’è) e il direttore di gara prova a spegnere gli ardori con un cartellino per parte, evitandone almeno un altro paio per situazioni che sarebbero altrettanto meritevoli di un intervento. La ripresa inizia con l’Inter vicina al tris e Terracciano due volte protagonista, la Viola diventa più offensiva, Jovic subentra a Duncan. La squadra di Inzaghi si schiaccia verso la propria trequarti, un cross basso di Koaumé fa venire i brividi ai tifosi ospiti. Al 60’ Ikoné fa pari sfruttando la maggiore velocità rispetto ad Acerbi e un sinistro a giro imprendibile. Inzaghi gioca la carta Dzeko, Barella sfiora la personale doppietta e trova ancora Terracciano. Entrano anche Dumfries e Gosens per Darmian e Dimarco. Il bosniaco è un toccasana. Rivitalizza l’attacco, manda Martinez verso Terracciano e l’argentino (in gioco di pochissimo) si guadagna e trasforma il penalty del nuovo vantaggio. Kouamé sfiora il 3-3 dal limite, poi Italiano inserisce Venuti, Terzic e Barak per Dodò, Biraghi e Amrabat. Inzaghi si copre con Bellanova per Martinez. Una mossa che non paga: l’Inter arretra e Jovic colpisce su azione da corner. Mkhitaryan si mangia il possibile 4-3 ciccando la palla in piena area, ma all’ultimo assalto segna su un rinvio sbagliato di Venuti, che calcia proprio addosso all’armeno.