Giovedì 18 Aprile 2024

Inter, è l’ora di uscire dalle righe

La maglia per la prossima stagione fa discutere tanto i tifosi. Ieri l’arrivo in città di Hakimi per la firma

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Chissà che quel segno di una scossa, le righe nere e azzurre a zig zag come un fulmine stilizzato, possano portare all’Inter un’energia differente da quella vista a Parma. Una nuova maglia, presentata come sempre a una manciata di giornate da fine stagione, in modo da poterla indossare al Meazza prima della pausa estiva (quest’anno striminzita) invogliando i tifosi a presentarsi con la nuova t-shirt ai futuri impegni allo stadio. Questo, sempre che la pandemia dia tregua e conseguentemente modo di aggiungere al nostro calcio la componente del colpo d’occhio, ad oggi latitante per necessità sanitarie.

I sostenitori interisti dovranno accontentarsi di un giudizio via tv, quando Eriksen e compagni l’avranno sperimentata. Il danese ha espresso entusiasmo via social, sostenuto da un vecchio senatore interista (Ivan Zamorano). Vecchia o nuova maglia, proprio il danese sarà uno degli elementi a cui Conte chiederà maggiore incisività, dopo due gare a corrente alternata, più spenta che accesa.

L’Inter viene da una vittoria ed è nei risultati che è facile trovare l’antidoto migliore alle critiche. Un successo di cuore, in sede di analisi, non è pari a quello raggiunto con la forza del gioco. Il tecnico ha messo mano per quel che ha potuto tra il defaticante di lunedì (ma i non impiegati e i subentrati del Tardini hanno svolto regolare allenamento) e la rifinitura di ieri, alla quale ha partecipato anche Brozovic. Buone notizie, anche se il croato potrà al massimo ambire a una panchina oggi, così come manca poco al ritorno in campo di Vecino.

Lo dice Conte che parla di un’Inter "assetata di punti" nella consueta analisi della vigilia, sapendo di non poter rinunciare alla posta piena nel confronto delle 19.30 al Meazza contro il fanalino di coda Brescia. Ci saranno cambiamenti, un turnover a cui il calcio post-lockdown sta costringendo un po’ tutti. Potrebbe riposare persino Lukaku, perno dell’attacco al quale l’allenatore rinuncia di malavoglia, ma a cui non si può certo chiedere di giocarle tutte da qui al 2 agosto (più l’Europa League a seguire).

La conferenza stampa confezionata in casa dall’house organ ha permesso a Conte di non dover commentare l’arrivo di Achraf Hakimi, ieri guizzante tra fotografi e giornalisti tra visite mediche e firma sul contratto quinquennale. Qualche tifoso ha avuto modo di salutarlo durante il suo breve soggiorno milanese, prima delle vacanze.

È il primo tassello della futura Inter, al quale potrebbe aggiungersi un odierno avversario come Sandro Tonali, possibile argomento di una chiacchierata tra Cellino e Marotta agevolata dallo scontro diretto di stasera. Il presidente bresciano non è ancora sceso sotto quota 50 milioni, l’Inter non è salita da 35. Si lavorerà tra formule e bonus. Forse già a partire da oggi.