Mercoledì 24 Aprile 2024

Insigne fratelli del gol tra lacrime e gioia

Roberto illude il Benevento, Lorenzo pareggia e trascina il Napoli. A Cagliari Sottil allunga la tradizione padri-figli a segno in A

di Paolo Franci

Quel 4 dicembre 1949 a San Siro prima va a segno Istvan, il più grande dei fratelli Nyers, attaccante dell’Inter. Poi, nel secondo tempo, il gol per la Lazio di Ferenc, il più piccolo. Finirà 2-1 per i nerazzurri. E vai a immaginare che quella sarebbe stata, per decenni, l’unica partita di Serie A con i ‘fratelli contro’ (franco-ungheresi) entrambi in rete. Eh sì, ci sono voluti 71 anni per spezzare un incantesimo da favola disneyana. E i fratelli Insigne lo hanno fatto lottando contro i demoni dell’emozione, uno contro l’altro, in Benevento-Napoli. Roberto, 26 anni, divenuto leader della squadra di Pippo Inzaghi a suon di prestazioni ‘alla Insigne’ va in gol nel primo tempo. Nella ripresa pareggia Lorenzo, recuperato per il derby.

E’ record: in Serie A non era mai successo che due fratelli italiani ‘contro’ andassero in gol nello stesso match. In serie B sì: i due Ricci, Matteo e Federico lo hanno fatto nel 2018 in Spezia-Benevento. Ha vinto il Napoli, poi, con gol di Petagna, ma in questa storia conta solo per la classifica. Perchè qui quel che emoziona è il cuore in tumulto. Di mamma Patrizia e papà Carmine, di Marco e Antonio, i due fratelli di ‘Lore’ e Roby. Non hanno potuto consumarsi dallo stress allo stadio, senza sapere per chi tifare. Hanno dovuto restringere un’emozione grossa così nei pollici della tv. E’ il calcio al tempo del Covid. Dirà poi Roberto e preparate i fazzoletti: "E’ stato un sogno, ma anche un dolore fortissimo segnare contro mio fratello. C’è chi ha venerato Maradona e chi Messi. Ma il mio idolo, da sempre e per sempre è lui, Lorenzo".

Il nostro calcio è pieno di fratelli e parenti. I due Mazzola, con Sandro troppo grande per essere inseguito da Ferruccio. I Bares sulle due sponde milanesi. I due Inzaghi. O i Lucarelli, simboli di una Livorno che ha vissuto il grande calcio. Eppoi i Cannavaro, ‘Le Ballon d’Or’ Fabio e il fratellino Paolo. Sì, ci sono anche i Donnarumma, piedi e soprattutto mani. Eppoi i Frey, i Tedesco. E in Premier hanno fatto storia i due fratelli Ferdinand, Rio e Anton. Eppoi, signori e signore, ci sono loro, i fratelli van de Kerkhof, pilastri dell’’Arancia Meccanica’ di Michels e Cruijff. Se poi si vuole accarezzare il gol di padre in figlio citiamo i Sottil, i Simeone o i Di Francesco. Invece, tra i ’brothers’ con la stessa maglia e nella stessa partita hanno segnato i fratelli Ciofani a Frosinone, o i Filippini a Palermo. E ce ne sono tanti nelle Nazionali. Eden e Thorgan Hazard con il Belgio. I De Boer in Olanda, i Flo in Nervegia, per non parlare dei leggendari Laudrup, Brian e Michael, con la Danimarca. E se vogliamo viaggiare nel tempo, fino al 1966, anno in cui l’Inghilterra vince il suo unico Mondiale, vanno a segno in tandem i fratelli Charlton: il monumento Bobby e il fratello Jack.