Ingham vince e fa commuovere i tifosi inglesi

L’esordiente britannica conquista il titolo mondiale del completo nel ricordo della Regina Elisabetta

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di Paolo Manili

La Germania con 95,2 punti negativi finali ha vinto il titolo a squadre del Mondiale di completo concluso ieri ai Pratoni del Vivaro con la prova di salto ostacoli. Argento agli Stati Uniti (100,3 pn), davanti alla Nuova Zelanda (100,7 pn) medaglia di bronzo. L’Italia ha chiuso al nono posto (173,5 pn), rimontando due posizioni rispetto a sabato dopo il cross. Queste tre nazioni più Gran Bretagna, Irlanda, Svezia e Svizzera si sono qualificate alle Olimpiadi.

Titoli individuali: la medaglia d’oro è stata conquistata dalla britannica Yasmine Ingham su Banzai du Loir (23,2 pn), davanti alla campionessa olimpica di Tokyo, la tedesca Julia Krajewsky su Amande de B’Neville (26,0 pn), medaglia d’argento, e terzo il neozelandese Tim Price su Falco (26,2 pn), medaglia di bronzo. I coloratissimi tifosi inglesi, avvolti nelle loro bandiere e i copricapi ‘Union Jack’, dopo la vittoria non ci pensano proprio a trattenere la gioia. Anzi, quell’esplosione di blu, rosso e bianco è forse l’omaggio più bello e l’ennesimo saluto spontaneo alla loro regina e, sicuro, un caldo benvenuto a Re Carlo III. Migliore degli azzurri è risultata Arianna Schivo, 30esima sulla 18enne selle-francais Quefira de L’Ormeau (47,7 pn), unica con percorso netto dei nostri binomi rimasti in gara dopo l’eliminazione della Bordone su Imperial van de Holtakkers, sabato nella prova di cross.

Snocciolando solo freddi punteggi numerici – peraltro inevitabili per stilare le la classifiche – l’esito dell’evento iridato potrebbe apparire un mero esercizio di calcolo. Invece il Mondiale è stato, negli avvenimenti in campo e dietro le quinte, una straordinaria esperienza umana ed equestre, prima ancora che un grandioso evento sportivo. Il quale è solo il punto di arrivo di infinite storie di atleti (90 da ben 27 nazioni del pianeta), cavalieri o quadrupedi che siano, con la loro passione per uno sport che costa molto e rende poco (o nulla qui da noi).

Le gare hanno confermato il pronostico: binomi tedeschi, britannici, statunitensi e dell’Oceania a contendersi il vertice con cavalli superlativi, gli altri Paesi ci provano ma galleggiano dietro il podio per divario di esperienza, cavalli e supporti. Compresa l’Italia, che si è battuta onorevolmente. Oltre la Schivo, ieri giornata no per Ugolotti su Duke of Champions (4 errori, 37° posto, 59,3 pn), tre errori per la Bertoli in gara come individuale su Fidji de Melezes (43esimo, 64,2 pn), una toccata per Cappai sull’ombroso Uter Uter (46esimo, 66,5 pn).

Hanno premiato i presidenti della Fei Ingmar De Vos, della Fise Di Paola e il responsabile del settore completo in Fei, l’irlandese O’Connor. Poi i Lancieri di Montebello, i ragazzi del San Raffaele di Viterbo e i Carabinieri a Cavallo hanno dato l’arrivederci al pubblico con i loro caroselli.