Mercoledì 17 Aprile 2024

Infortuni perché si gioca troppo

Paolo Franci

Io non so se a Houston, prendendo in prestito una delle frasi più famose nella storia dell’umanità, freghi qualcosa che abbiamo un problema. Però ce l’abbiamo eccome. Inizia con la ’i’ e finisce con ’nfortuni’. Quelli dei calciatori di Serie A, in questo periodo accarezzati dall’odioso sospetto che qualcuno possa tirare indietro la gambina pensando al Mondiale ’in november’. A proposito: la Fifa poteva provare a spostare il Natale a Pasqua con un bel 2x1 stile supermercato no? Scherzi a parte, il problema il pallone ce l’ha sul serio perchè il campo è diventato una enorme, gigantesca trappola. E lasciamo stare le lamentele degli allenatori sui terreni di gioco: allora negli anni ’70 Riva, Mazzola e Rivera cosa avrebbero dovuto dire? Basta guardare i filmati d’epoca e certi campi per credere. Guardatevi Crujiff e RIvera su youtube duellare al Bernabeu su che razza di campo hanno giocato la finale di Coppa Campioni del ’69. Il punto è un altro. Si gioca troppo. Troppo. Gli infortuni nella scorsa stagione sono aumentati del 20% nei ’Fab Five’, i cinque maggiori campionati per costi pari a 600 milioni di euro eun totale, udite, udite di 4.810 ko a fronte dei 3.988 dell 202021. Da noi, in Italia, i club di A la scorsa stagione hanno avuto un costo infortuni pari a 100 milioni. E allora la domanda, come si dice, sorge spontanea: a cosa serve giocare di più se poi i soldi si spendono in cure e medicinali?