Giovedì 18 Aprile 2024

Incubo Juve, al derby da sfavorita

Di Maria fuori 20 giorni, tutti sotto esame per cercare la risalita: in bilico anche il futuro di Vlahovic

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di Paolo Grilli

Se le statistiche potessero già decidere un derby, quello della Mole di domani non avrebbe quasi storia. E’ dal 2014-2015 che il Torino non lo vince (fu 2-1 per i granata, segnò Pirlo poi Quagliarella e Darmian ribaltarono tutto), poi nei successivi sedici confronti in campionato il bilancio è stato di dodici vittorie bianconere e di quattro pari.

Questa Juve, però, è capace di tutto e la considerazione è declinata al negativo dopo la disfatta di Haifa in Champions e i passi falsi che già hanno segnato questa stagione. Di fatto, la Signora che domani pomeriggio si presenterà all’Olimpico-Grande Torino ci arriverà nelle inedite e infauste vesti della sfavorita, per quanto si è detto. E poco conta che anche il Toro, attualmente a -2 dalla corazzata fragile di Allegri, non se la stia passando bene, visto il mese senza vittorie.

Difficile immaginare una sfida più ricca di insidie per la Juve della stracittadina che andrà in scena domani. In caso di altro flop – con l’aggravante eventuale del successo dei ’cugini’ – la situazione risulterebbe ancora più indigesta per una tifoseria che appena due mesi fa, allo start stagionale, era tornata a sognare i traguardi più alti vista la sontuosa campagna acquisti, e che ora deve invece assistere a una crisi che non si vedeva almeno dal 2010.

Colpisce la rassegnazione del mondo bianconero dopo la batosta d’Europa. Il “ritiro dovuto“ alla Continassa, quello che però non riguarda gli infortunati, è partito con un giorno di ritardo e nell’indifferenza dei tifosi. Giusto un paio erano davanti al J Medical dove gli esami a Di Maria hanno evidenziato una lesione di basso grado al bicipite femorale destro. Il ‘Fideo’ potrà rientrare tra tre settimane – i Mondiali sembrano salvi per lui – ma oltre che il derby non potrà giocare le gare contro Empoli, Benfica, Lecce e Psg.

Le difficoltà si sommano in casa Juve, ma nella ’clausura’ della Continassa si continua a sperare in una svolta, magari come quella proprio nel derby di andata di quel 2014-2015: il gol-vittoria di Cuadrado nel finale segnò l’inizio della riscossa bianconera, con quei quindici successi di fila che stabilirono un record e lanciarono la Signora al quinto scudetto di fila.

Tutto è cambiato e lo spirito della Juve è vicino al minimo storico. Ormai l’obiettivo massimo è il quarto posto, soprattutto per fare respirare il prossimo bilancio. Ci sono già sette punti da recuperare e tre squadre da superare. Se alla pausa per i mondiali, il distacco sarà ancora superiore, il club potrebbe vedersi costretto a prendere la decisione dell’esonero di Max che pure sta cercando a tutti i costi di evitare. Perché, stando alle dichiarazioni del presidente Agnelli, la colpa della crisi non può non appartenere anche ai giocatori. Il lungo esame ora riguarda tutti, dalla bandiera Bonucci tenuta ancora in panchina ad Haifa a quel Vlahovic che doveva spaccare il mondo e che clamorosamente, se si aggravassero i problemi di cassa della Juve, potrebbe uscire dal progetto ben prima del previsto.