Venerdì 19 Aprile 2024

Imola, un sogno in salita Ore decisive per i tifosi

Formula Uno, domenica il Gp con il nodo del pubblico dopo l’ultimo decreto. Sospesa la vendita online dei biglietti, deroga difficile sulle porte chiuse

di Enrico Agnessi

Senza pubblico o con circa 6.800 spettatori (poco più della metà di quanto previsto inizialmente) seduti sulle tribune di un impianto da oltre 150mila posti nel rispetto del distanziamento sociale. Restano due le possibili cornici per il Gp dell’Emilia-Romagna di Formula 1, evento che segnerà il ritorno del Circus all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola sabato 31 ottobre e domenica 1° novembre.

La risposta del governo alla richiesta di deroga avanzata dalla Regione per conto del Comune di Imola è attesa per oggi. E potrebbe arrivare già in mattinata. Le sensazioni, nella città che dal 2006 aspetta il rombo delle monoposto più veloci e in questi anni ha vissuto principalmente di moto, non sono positive. Nonostante l’ottima gestione nell’organizzazione dei recenti Mondiali di ciclismo, e l’altrettanto valido lavoro attuato per i protocolli di sicurezza (ingressi dedicati, tribune ‘a petalo’ e biglietti nominali), sembra difficile che il premier Giuseppe Conte possa concedere deroghe al Dpcm che ha chiuso le porte degli impianti sportivi. La prevendita online dei biglietti è stata sospesa quando era stata staccata una quota di tagliandi compatibile con la richiesta di 6.800 spettatori (contro gli oltre 13mila della prima deroga) di cui sopra. In caso di "no" da Roma, si aprirà la pratica rimborsi.

Nel frattempo, in un Enzo e Dino Ferrari ormai pronto per il weekend iridato (sabato prove libere e qualifiche, domenica alle 13.10 la gara in diretta su Sky e TV8), la città romagnola prova a lasciarsi le spalle le ansie da Covid rituffandosi nelle atmosfere del passato. Da ieri e fino a tutto il periodo natalizio, il Comune ha deciso di illuminare alcune strade del centro con due degli aforismi più famosi di Ayrton Senna, l’indimenticato campione morto dopo un incidente al Tamburello l’1 maggio 1994. La scelta, condivisa con Viviane e Bruno Senna, sorella e nipote del pilota, ha già avuto un grande riscontro da parte di un popolo, quello imolese, che la F1 e i suoi miti ce l’ha nel Dna.