Sabato 20 Aprile 2024

Imola un mito per rinascere

Leo Turrini

Sarebbe bello, sì. Per quanto improbabile, rimbalza dalla Austria, dove oggi la F1 torna in pista, l’ipotesi che in extremis anche Imola, dopo il Mugello, possa fare compagnia a Monza nel calendario iridato del 2020. E perché no? Ho già detto che è una cosa difficile da realizzare, eppure la autocandidatura del circuito che Enzo Ferrari volle definire "un piccolo Nurburgring", beh, esiste e resiste mentre la pandemia allontana dai radar le gare in Brasile, Messico, Canada, Stati Uniti e Cina. Complicando il lavoro degli organizzatori del campionato. Vedremo e vedrete. Di sicuro, al netto di qualunque illusione, Imola rappresenta qualcosa di unico, nel giurassico parco della memoria corsaiola. Il dolore per le tragedie di Senna e Ratzenberger nel 1994 rimane indelebile, ci sono ferite che non si rimarginano.

Ma Imola non è solo rimpianto. Imola, per un periodo lungo oltre un quarto di secolo, dal 1980 al 2006, fu la versione a trecento all’ora di un concerto di Vasco Rossi. Da Villeneuve padre a Villeneuve figlio, passando per Prost e Alonso, per Mansell e Piquet, per Alboreto e Piquet senior, il tracciato intitolato a Enzo e Dino Ferrari ha acceso fantasie, dilatato sogni, ingigantito emozioni.

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