Venerdì 19 Aprile 2024

Il viaggio di Enea per questa Italia

Leo

Turrini

Risultato. Vince il team che fu creato da Fausto Gresini, un ex campione delle due ruote, diventato manager perché la passione non si era esaurita quando l’età gli aveva proibito le derapate. Fausto Gresini è stato ucciso dal Covid. Al dolore che tanti, troppi italiani hanno sperimentato, la famiglia ha reagito rifiutando la rassegnazione. È andata avanti. Anzi, ha alzato il livello della sfida, scegliendo il palcoscenico della MotoGP.

Vogliamo definirlo, sommessamente, un esempio di resilienza e di resistenza? Vogliamo dire che nella storia dei Gresini, al plurale, c’è una testimonianza che va oltre la semplice dimensione della pista, dell’asfalto, degli ordini d’arrivo?

Ma l’ordine d’arrivo conta, perbacco. Nel giorno uno dell’era DV, Dopo Valentino, sale sul gradino più alto del podio un giovanotto italiano. Non l’atteso Bagnaia, caduto troppo presto. Ma Enea Bastianini, che non viene dalla filiera del mitico Numero 46 e però dispone di un talento pazzesco. Non è detto sia lui l’Erede, è troppo presto per azzardare profezie: di sicuro c’è una Italia che non ha perso la voglia di sgasare. Per niente.

Ancora. La squadra della famiglia Gresini utilizza le motociclette di Borgo Panigale. Forse non sempre riusciamo ad apprezzare fino in fondo l’unicità di Ducati: una azienda piccola per dimensioni, se rapportata ai colossi Made in Japan. Eppure, sta sempre lì, davanti! Mentre si sta avvicinando al podio anche Aprilia.

A metterle tutte insieme, queste cose e queste storie (la famiglia Gresini, Enea Bastianini, la Ducati, la Aprilia), queste caselle perfezionano un mosaico che è la fotografia dell’Italia migliore.

Resilienza, audacia, creatività: dovremmo imparare ad amarci di più, noi che siamo nati qui, noi che siamo, per fortuna!, italiani.