Giovedì 18 Aprile 2024

Il Var all’americana è un miracolo italiano

Dodici sale ad alta tecnologia per aiutare a distanza i fischietti. Il presidente Figc Gravina: "Questa è un’eccellenza del nostro calcio"

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di Giulio Mola

LISSONE (Monza-Brianza)

Il pallone nostrano rotola velocemente verso il futuro dopo l’inaugurazione a Lissone della “Var Control Room” della serie A. Sui due piani di El Towers, leader italiano nella trasmissione di segnali video, audio e dati, sono stati allestiti in tempo record fra aprile e agosto gli uffici e le postazioni. Il nuovo quartiere generale tecnologico della Lega occupa 2400 metri quadrati, su cui sono dislocate le 12 sale Var di supporto agli arbitri impegnati sui campi. E poi 24 postazioni di editing, 16 cabine di commento (oltre a italiano e inglese, anche l’arabo) e tre sale di post-produzione, 230 monitor tv e decine di chilometri di cavi che permetteranno il collegamento con i 17 stadi di Serie A con segnali in HD e 4K.

La sede è già operativa, e per ora vengono utilizzati i migliori arbitri, ma l’obiettivo del presidente Trentalange e del designatore Rocchi è di coinvolgere i 50 direttori di gara in organico (il prossimo 18 novembre è previsto il raduno per tutti nel centro brianzolo). Non solo: già questo giovedì l’International Broadcast Center ospiterà l’Assemblea della Lega Serie A ovviamente per discutere di questioni legate ai diritti televisivi. Insomma, un vero e proprio miracolo tutto italiano che ha reso orgogliosi i vertici della Figc, Lega e Aia presenti ieri mattina.

"E’ un sogno che si realizza – spiega il presidente federale Gabriele Gravina –. Diversi mesi fa tutto questo sembrava quasi irrealizzabile, ora questa struttura rappresenta una nuova eccellenza dello sport italiano. Aver abbandonato Coverciano per venire qui a Lissone mi rende felice, è bellissimo ritrovare con Lega e Aia questa armonia che ci proietta in un percorso di tecnologia e innovazione. Ci sono 250 chilometri di cavi, questo ci fa capire che siamo entrati in nuova era, ed io tante volte ho sostenuto di volere una Var Room centralizzata. Il vetro che separa i corridoi dalle salette dimostra come gli arbitri possano tranquillamente far vedere il loro lavoro, non hanno nessuna paura di mostrare come si comportano. Tutto ciò permette di avvicinarci alla riforma del calcio".

Grande soddisfazione anche da parte del presidente della Lega di serie A, Paolo Dal Pino: "Una Var Room così nessuno ce l’ha. Con questa struttura si realizza il primo sogno condiviso con De Siervo, trasformare la produzione delle partite in qualcosa di nostro. Credo sia giusto celebrare questo primo tassello di un progetto che spero si trasformi in qualcosa di concreto e operativo per le nostre squadre che hanno bisogno di avere una visione di sistema forte".

Chiosa finale di Alfredo Trentalange, il presidente degli arbitri: "Ci è stata data una grande opportunità, qui si respira aria innovativa e l’arbitro in situazione di benessere sbaglia meno. Ma sarà fondamentale anche il capitolo della formazione perché c’è carenza di “vocazione” e abbiamo bisogno di recuperare tanti fischietti, soprattutto fra le giovani leve".