Il Psg vincerà il Mondiale

Italo Cucci

Con raro tempismo, l’Italia calcistica - che vive di ritardi burocratici come la Turrita maggiore - ha fatto la sua comparsa al Mondiale del Qatar con la sua ultima faccia, quella della Juventus ribaltata e inquisita. I suoi - scusandomi con gli angeli Sivori, Maschio e Angelillo - sono diavoli (gestori) con la faccia sporca. Anche volendo ammettere la speculazione che la Juve sempre sollecita, essendo la più grande.

E infatti uso - non come innocentista ma come semplice osservatore - il motto di Mao: “Colpirne uno per educarne cento”. E colpire gli Agnelli fa sempre effetto. Anche sui complici di Plusvalenzopoli, pessimo neologismo fornitomi da un lettore.

Così siamo entrati nel Mondiale, spostando gli effetti mediatici dal Marocco alla Juve, magari dimenticando che gli ultimi due mondiali - 1982 e 2006 - li abbiamo vinti con la NazionalJuve che conteneva setteotto bianconeri in azzurro. Per fortuna in Qatar non se ne sono probabilmente neanche accorti e così milioni di appassionati di calcio, mostratisi più maturi dei vagointellettuali che ci considerano un popolo di tifosi trinariciuti, alla Guareschi.

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