Il Principe a Vale: "Corri assieme a Luca"

Sua Altezza Reale Abdulaziz Al Saud, artefice della partnership con Vr46, insiste per avere Rossi in MotoGp. Il Dottore: "Difficile"

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di Riccardo Galli

Rossi e Ducati: l’abbraccio ora è ufficiale. VR46, appunto il team di Valentino accenderà i suoi motori in MotoGp dalla prossima stagione. E lo farà con le moto Ducati. L’accordo è stato firmato e ’timbrato’ da Dorna che dalla stagione 2022 e per tre anni, vedrà in pista le Desmo dell’Aramco Racing Team VR46. Fin qui l’annuncio, appunto ufficiale, del via alla prima esperienza da manager di Valentino. Annuncio che si è subito accavallato sul sogno. Il sogno di vedere Rossi ancora in pista, nel 2022, magari in Ducati. Su una delle sue Ducati.

Il primo assist in questa direzione lo ha lanciato direttamente il principe, Sua Altezza Reale, Abdulaziz Al Saud, leader e artefice della partnership tra la VR46, la Tanal Entertainment (logo dell’Arabia Saudita già presente sulle moto dell’Academy) e lo sponsor Aramco. "Sarebbe per me fantastico – ha detto – che Valentino Rossi possa correre nei prossimi anni come pilota del nostro team accanto a suo fratello, Luca Marini...".

Boom. In un attimo il messaggio reale ha fatto il giro del mondo e ha trovato in Ducati una cassa di risonanza preziosa. "Sarebbe bellissimo avere Valentino Rossi in Ducati, ma la decisione spetta alla loro squadra", sono parole di Paolo Ciabatti, direttore sportivo del team di Borgo Panigale.

Segnali forti e chiari, ma Valentino, almeno per il momento sembra scartare la soluzione di prendersi una Desmo e provare a rimettersi in gioco anche nel 2022.

"Abbiamo parlato del futuro con il principe – sono parole di Rossi –, lui mi spinge, mi pressa sempre. Sì, punta a farmi correre nel 2022, ci vuole provare con me e con mio fratello, e sinceramente non me l’aspettavo che lo dicesse in conferenza stampa. Non è una questione di Ducati, però guidare per la propria squadra penso sia molto difficile".

Certo è che, sfruttando la lunga sosta estiva della MotoGp che dopo la tappa di domenica in Olanda tornerà in pista solo ad agosto, in Austria, Valentino dovrà prendere la decisione definitiva sul suo futuro e le chance che Yamaha la confermi (accanto a Morbidelli) sono davvero poche. Dunque, o Rossi chiude la sua infinita avventura in pista con la fine di questo Mondiale, oppure potrebbe davvero incontro a un ritorno in sella alla Ducati, sfruttando appunto il suo team.

"Il mio futuro? – ha aggiunto Rossi –. Non ho ancora deciso, ci penseremo meglio durante la pausa estiva. Devo parlarne anche con Yamaha. Ora voglio solo arrivare a risultati migliori perche’ l’avvio di stagione non è stato strepitoso".

"Per il resto – chiude Valentino –, abbiamo realizzato una storia molto bella, tutta italiana. Un team di Tavullia, la Ducati che è italiana, i piloti che saranno italiani...". E chissà se fra quei piloti italiani non ci sia davvero anche lui.