Il nuovo Vale, sogno in scia al mito Surtees

Domani l’esordio di Rossi nel Gran Turismo a Imola. Dalle due alle quattro ruote, anche Ago ci provò. Hamilton: "Quando vieni in F1?"

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di Leo Turrini

Era il segreto di Pulcinella. Quando nel remoto 2004 Valentino Rossi, in gran segreto, nascosto sotto un casco anonimo, decise di salire a Fiorano sulla Ferrari di Schumacher, beh, ai cultori del Motor sport fu subito chiaro cosa avesse in mente. O meglio: chi avesse in mente.

John Surtees, chi era costui? Per scoprirlo, bisogna mandare indietro il nastro della memoria. Il britannico aveva un coraggio spropositato, Surtees aveva dominato l’ambiente delle due ruote, laureandosi campione del mondo in quella che era la MotoGp di allora, la classe 500. Innamorato del brivido, aveva poi bussato alla porta di Enzo Ferrari per chiedergli l’opportunità di tentare un’impresa senza precedenti: far suo anche il titolo iridato su quattro ruote. Dalla moto alla Formula Uno.

Forse non tutti sanno che Maranello aveva una sincera passione per le due ruote. Tanto che agli albori della mitica Scuderia aveva fatto gareggiare in moto un personaggio leggendario come Tazio Nuvolari. Insomma, al Drake l’idea piacque e fu un trionfo. Nel 1964 Surtees, con l’aiuto determinante dell’amico e compagno Lorenzo Bandini nel Gp decisivo, fece la storia, primo e ancora unico re delle due e delle quattro ruote. Seguì rumoroso divorzio dalla Ferrari, ma questo è un altro film.

Valentino sognava un bis. Giusto ricordare che gli ingegneri del Cavallino non consideravano impossibile l’impresa. L’allora presidente Montezemolo era entusiasta del progetto. Ricorda Gigi Mazzola, allora capo della squadra prove di Schumi: "Io ero il responsabile dei test di Rossi. Se si fosse deciso ad abbandonare la moto, per dedicarsi esclusivamente alle monoposto, sono sicuro che ce l’avrebbe fatta. Ad ogni collaudo, migliorava la sua confidenza con il volante. Poi lui ha fatto una scelta diversa e lo abbiamo capito, anche se in fondo è dispiaciuto a tutti. Magari anche a lui".

Dopo Surtees e prima di Vale, ci sono stati altri tentativi. Mike Hailwood, un fenomeno sulle due ruote negli anni Sessanta, arrivò a disputare dei Gran Premi ma non ebbe fortuna. Stessa sorte per il venezuelano Cecotto, che fu partner di un giovanissimo Senna alla Toleman. Alla Formula Uno nemmeno riuscì ad arrivare Giacomo Agostini. L’uomo dei record in moto si fermò alla Formula Due: vinse anche una gara in Inghilterra, ma capi’ in fretta che il passaggio da una dimensione all’altra era meno semplice di quanto aveva immaginato. Ago e Vale si somigliano anche in questo.