di Riccardo Galli
Giacca scura e sorriso da pitlane. Si presenta così, Valentino Rossi per la sua prima uscita ufficiale da dirigente-manager. Anzi "owner", ovvero proprietario, del team Vr46. Il suo team, marchiato Mooney, che la prossima settimana vivrà un’altra ’prima’ speciale: il debutto in MotoGp.
"Bella storia, vero? – si presenta Vale, sul palco del teatro Rossini di Pesaro, la location scelta per battezzare le sue moto –. Bella perché ricordo ancora quando abbiamo iniziato con i primi passi dell’Academy, e adesso siamo qui al via dell’avventura in MotoGp".
Ci sono i suoi ragazzi, il fratello Luca Marini e Marco Bezzecchi, al suo fianco. E c’è lo staff Ducati (in platea) che al Vr46 ha consegnato due Desmosedici ambiziose. "È la chiusura di un cerchio – riprende il microfono Rossi – per me e anche per tutte le persone che in questi anni hanno lavorato con tanta passione a questo progetto. Allo stesso tempo è un grande debutto e l’inizio di un nuovo capitolo di questa bella storia in MotoGp".
Che poi non è l’unica avventura mondiale dell’Academy segnata Mooney e spinta da Bardahl.
Già, perché Celestino Vietti e Niccolò Antonelli punta a un ruolo importante nalla Moto2. "Abbiamo scommesso su piloti giovani, su nostri piloti – ribadisce Vale – e questo ci rende orgogliosi del grande lavoro portato avanti in tutti questi anni di Academy". E’ lì, in mezzo ai suoi ragazzi e alle sue moto il Vale-manager e con lui i vertici del marchio che ha deciso di accompagnarlo in questa avventura. "L’intesa con Rossi – rivela il ceo Mooney, Emilio Petrone – l’abbiamo raggiunta in un attimo. Il progetto Vr46 è il top".