Martedì 16 Aprile 2024

Il nuovo sport è lamentarsi

Italo Cucci

Massí, in fin dei conti lamentarci ci piace. Magari per trovare subito la forza di reagire. Con giudizio, naturalmente. Quante volte abbiamo detto o sentito dire che questo campionato, colpevolmente e miseramente capace di rinunciare a Ronaldo, a Lukaku, a Donnarumma, a Hakimi – insomma al meglio – sarebbe stato una pena. E come mettono le mani avanti i nostri tecnici più gratificati dai risultati, a partire dallo Spalletti del Napoli ‘sei su sei’. Sembra che il virus della scaramanzia stia facendo vittime anche fra “mister” insospettabili. Ad esempio, due “maledetti toscani” come Maurizio Sarri da Matassino di Figline (nato per caso a Bagnoli) e Luciano Spalletti da Certaldo che la menano – forse influenzati dal Napoletanismo – coi circa settanta punti che mancano ancora alla fine… Per non dire di Allegri, il labronico terzo della serie (lascio in pace Andreazzoli e Mazzarri…) che forse è l’unico ad avere il diritto di non essere allegro (ah ah) visto che domani deve vedersela col Chelsea in Champions eppoi col Toro-derby senza il Principe Dybala e il Grande di Spagna Morata, quelli che fanno qualche gol dopo che CR7 se n’è andato portandone via 101. Non mi preoccuperei molto del Milan che ospita l’Atletico di Madrid né dell’Inter che va a Kiev per affrontare lo Shakhtar (sempre che l’esule De Zerbi non faccia scherzi).

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