Mercoledì 24 Aprile 2024

Il fuoco sacro dei nerazzurri

Giuseppe Tassi

Inter esce dal cono di paura e sfiducia con una prova maiuscola contro il Barcellona, stella d’Europa. La rinata macchina delle meraviglie di Xavi s’incaglia a San Siro. Inzaghi gioca al meglio le sue carte in questo match che scotta come lava, scavalca i catalani in classifica e rilancia la sua Inter dopo due sconfitte consecutive in campionato. Decide un siluro di Calhanoglu in una notte consacrata al furore agonistico e alla massima concentrazione. Dimarco, reduce dal gol in nazionale, è la bandiera di questo spirito vincente, ben supportato dal turco, capace di unire agonismo e qualità nell’arginare la manovra avvolgente del Barça.

Questione di cuore e di scelte tecniche. Questa volta Inzaghi costruisce una squadra logica e coerente. Lo schema non cambia (3-5-2), ma la scelta di centrocampisti abili nel palleggio (come Calhanoglu e Mkhitaryan), a supporto del soldato Barella, chiarisce che l’Inter vuole essere pronta a ripartire in velocità, quando l’infernale macchina da gioco del Barcellona si arresta per qualche momento. In questa chiave si spiegano il fallo di mano in area catalana e il gol di Correa entrambi cancellati dal fuorigioco. Sono lampi del ritrovato carattere nerazzurro e del coerente sviluppo di gioco che portano al gol di Calhanoglu. Questa volta il Var non può cancellare nulla, fino al gol del Barça, guastato da un fallo di mano che lo rende inutile, e a un mani di Dumfries ritenuto veniale.