Il Diavolo ci mette la coda, e intanto Var

Un autogol di Milenkovic nel recupero tiene il Milan a meno 8, ma la Fiorentina reclama per un fallo di Rebic e per un rigore

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di Giulio Mola

All’ultimo assalto, quando forse neppure il più ottimista dei 73mila presenti a San Siro ci sperava, arriva quel regalo natalizio anticipato (confezionato dalla coppia Terracciano-Milenkovic) che rilancia il MIlan al secondo posto a -8 dal Napoli. Torna a casa viola di rabbia la Fiorentina di Vincenzo Italiano che non avrebbe meritato la sconfitta (2-1) dopo aver tenuto testa ai campioni d’Italia e sfiorato nella ripresa anche il gol del possibile colpaccio. Ma anche nello spogliatoio rossonero non si festeggia perché cala subito un velo di tristezza: Stefano Pioli deve disertare la conferenza stampa post partita a causa di un grave lutto familiare che lo ha costretto a recarsi subito nella sua Parma dopo il triplice fischio.

Partita non bella e parecchio rivedibile dal punto di vista tecnico ma intensa, con una coda di veleno nel finale. Perché gli ospiti, che interrompono una serie di tre vittorie di fila, recriminano in maniera vibrante per due episodi dubbi nell’azione del 2-1: prima una spallata sospetta di Rebic, poi un possibile contatto dello stesso Rebic con Terracciano in uscita sul decisivo cross di Vranckx. Il pallone carambola su Milenkovic che di petto devia nella sua porta, preoccupato dalla presenza di Origi. Ma dopo un consulto con il Var, Sozza non considera punibili nessuno dei due contrasti, così come aveva giudicato regolare un intervento in scivolata di Tomori su Ikonè in piena area. "Non ho nulla da dire su questi episodi – si trattiene a stento Italiano – perché non voglio sporcare la prestazione straordinaria dei ragazzi. Nel primo tempo abbiamo messo in chiara difficoltà dal Milan, ma anche nella ripresa le occasioni più nitide le abbiamo avute noi. Peccato perché ancora una volta perdiamo allo stesso modo, nel recupero...".

Non ha tutti i torti il tecnico della Viola, perché il Milan, bravo a spaccare il match col solito Leao dopo neppure due giri di lancette, ha sofferto tanto la vivacità e la qualità degli avversari. La Fiorentina prende campo, crea, colpisce un palo con Biraghi e alla mezzora pareggia con la rasoiata di Barak deviata da Thiaw. Rossoneri sulle gambe e con poche idee, l’unico lampo di Diaz prima del giro di boa. Ripresa giocata sul filo dei nervi da entrambe le parti, fra episodi da Var, cambi azzeccati da Pioli (Dest, Vranckx e Rebic, meno Origi), recuperi dei difensori rossoneri e la colossale occasione sprecata da Leao. Fino all’autogol in pieno recupero di Milenkovic. "Non vincere avrebbe cambiato la sosta, un pari sarebbe stato una mezza sconfitta. Abbiamo ottenuto questo successo con sacrificio senza un gioco armonioso, ma la voglia fa tanto – commenta Paolo Maldini –. Abbiamo due punti in meno dell’anno scorso, la differenza è che il Napoli sta facendo cose incredibili. La rincorsa sui partenopei? Certo che ci crediamo. L’anno scorso al derby di ritorno eravamo a -7 e poi abbiamo vinto". Chiosa finale dedicata a De Ketelaere, il grande bocciato di ieri: "Sta soffrendo, è un ambiente diverso con pressioni diverse. Ma a Charles abbiamo fatto un contratto di cinque anni, lo aspettiamo, così come aspettiamo Origi".