Mercoledì 24 Aprile 2024

Ibra fuori un mese: Milan che fai? Ora Rebic, a gennaio Giroud o Milik

Lesione muscolare per Zlatan: stop lungo. Pioli studia un piano B e chiede rinforzi: un prestito l’ipotesi più forte

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di Luca Talotta

E ora fuori gli attributi, con una mano al portafoglio e lo sguardo rivolto verso il cielo. L’infortunio occorso a Zlatan Ibrahimovic nel corso del vittorioso match di domenica sera contro il Napoli porterà per forza di cose la squadra e soprattutto la società Milan a fare delle valutazioni. Perché se da un lato è vero che l’attaccante svedese continua a sbalordire a suon di gol e record (l’ultimo è quello che lo vede come quinto giocatore negli ultimi 50 anni di Serie A che ha segnato almeno 10 gol nelle prime 8 gare di campionato, al pari di Van Basten nel 1992, Batistuta nel 1998, Dybala e Immobile nel 2017), è altrettanto vero che dipendere esclusivamente da un 39enne, sperando che sia il consueto Highlander immortale che s’immola per la causa e che mai avrà una pausa, è tanto rischioso quanto impensabile.

Lo dimostra il fatto che la lesione al muscolo del bicipite femorale della coscia sinistra terrà fuori Ibrahimovic per parecchio tempo: un nuovo esame di controllo verrà effettuato fra 10 giorni e questo significa che lo svedese salterà sicuramente le partite contro Lille, Fiorentina e Celtic. Da lì si valuterà il programma di rientro ma difficilmente lo si potrà vedere in campo nelle sfide con Sampdoria e Sparta Praga. Più plausibile, ma molto ottimistico, che possa rientrare nel match contro il Parma del 13 dicembre, portando a cinque le sfide che il Diavolo dovrà affrontare senza Ibra. E senza un suo degno sostituto. In rosa, infatti, come punta Pioli ha solo il giovane Colombo, con Rebic e Leao (quest’ultimo infortunato a sua volta) che possono ricoprire il ruolo all’occorrenza. Da più parti si reclama un vice Ibra che possa far comodo all’occorrenza, che possa far rifiatare lo svedese e offrire a Pioli una valida alternativa. Resta vivo il nome di Milik, anche se iniziano a farsi strada le ipotesi Giroud del Chelsea e Mariano Diaz del Real Madrid, che potrebbero arrivare a Milano già a gennaio in prestito dai rispettivi club.

La sicura assenza del re svedese in almeno cinque delle nove gare che i rossoneri affronteranno da qui a fine anno pone dubbi ma offre anche qualche certezza; una è quella della necessità di nuovi innesti (impensabile andare avanti con il solo Ibra fino a maggio) e l’altra è che ora la squadra dovrà dimostrare di essere cresciuta, di essere una compagine unita anche in assenza del suo campionissimo. Cosa che, peraltro, il Diavolo ha già dimostrato, perché nel 2020 il Milan non ha mai perso nelle nove partite giocate senza Ibrahimovic (sei vittorie e tre pareggi); la percentuale di vittorie con lui in campo è stata del 63.3% (19 su 30), mentre senza di lui sale al 66.7%. Freddi numeri, che ora dovranno essere suffragati da prestazioni convincenti, a partire già dal match di giovedì in Europa League contro il Lille.