Martedì 23 Aprile 2024

Ibra, ancora tu: dal rosso al giallo del pranzo

Oggi Zlatan aspetta il verdetto sull’espulsione di Parma, ieri la polemica per le foto in un ristorante di Milano. "Un incontro di affari"

Migration

di Giulio Mola e Luca Talotta

Tutto in appena 19 ore. Vale a dire il tempo intercorso tra il rosso a Parma e il "ritrovo di lavoro" organizzato in un ristorante meneghino in piena pandemia. Un vero e proprio weekend da dimenticare, quello di Ibrahimovic. Che tra espulsioni giuste o ingiuste (oggi uscirà il verdetto del giudice sportivo) trova anche tempo per farsi ritrarre in un “presunto“ pranzo in un ristorante cittadino. Pizzicato, verrebbe da dire, perché in zona rossa è assolutamente vietata l’apertura alle attività di ristorazione con servizio al tavolo. E invece, come mostrato dal sito fanpage.it con tanto di foto a corredo, l’attaccante svedese avrebbe organizzato un ritrovo nel ristorante "Tano passami l’olio" di via Petrarca, al quale ha partecipato anche l’ex terzino del Milan, Ignazio Abate.

Il fatto, sempre secondo la ricostruzione del portale, risalirebbe a domenica alle 13.30: Ibra avrebbe pranzato nel locale spendendo 300 euro, così come gli altri commensali. Abbiamo interpellato a riguardo Tano Simonato, il titolare del ristorante, il quale ha affermato: "Non è venuto a pranzo, era solo una visita di cortesia".

Di certo, però, a livello di immagine Ibra non ne esce bene, visto che anche sul web i tifosi si sono divisi a suon di post: "Le regole devono valere anche per Zlatan", oppure "viene preso di mira sempre lui". Anche se fosse stata solo una visita di cortesia, la stessa andrebbe a prescindere contro le disposizioni del decreto in vigore. Ibra, rimasto per un’ora nel locale, nelle immagini di fanpage.it viene mostrato assieme ad altri quattro commensali e senza mascherina: seduti ad un ristorante in zona rossa, in un numero non consentito, non la migliore delle immagini da trasmettere per uno che, a detta di tutti, dovrebbe essere il leader della squadra. E, di conseguenza, dare il buon esempio. Pranzo o incontro privato, di certo il “giallo“ rimane e la figuraccia è apparecchiata. Dall’ambiente rossonero e da fonti vicine al giocatore hanno cercato di ridimensionare l’accaduto, etichettandolo a mero meeting di lavoro. Una spiegazione che difficilmente sarà sufficiente per calmare le acque su un polverone che si è innalzato in un momento assai delicato della stagione del Milan, ancora in piena corsa per un posto in Champions. Anche perché Ibra era stato scelto come testimonial contro il Covid da Regione Lombardia: "Usa la testa e rispetta le regole: distanziamento e mascherine", le parole pronunciate dallo svedese.

Intanto oggi il Giudice Sportivo emetterà il suo verdetto circa l’espulsione ricevuta da Ibra a Parma. Le strade sono molte: squalifica di una giornata, di due o addirittura nessuna squalifica. "Sarà fatto certamente ricorso se i turni di squalifica saranno due - le parole di Cantalamessa, avvocato del Milan, a Radio Kiss Kiss - tutto dipenderà da ciò che Maresca ha scritto nel referto: se l’arbitro ha dubbi su quanto sentito lo scriverà e il risvolto potrebbe essere clamoroso. Se ammetterà l’errore, Ibra potrà giocare già domenica pur essendo stato espulso a Parma".