Giovedì 25 Aprile 2024

Iapichino argento vivo Superata mamma Fiona

Seconda agli Europei indoor con 6,97 e record italiano: "Ora penso solo a saltare"

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di Giampaolo Marchini

Da ieri, dopo quel magnifico balzo da 6.97 ottenuto sulla pedana degli Europei indoor di Istanbul, Fiona May e Gianni Iapichino (il coach) sono stati derubricati a ’solo’ genitori di Larissa. Già, perché la giovane saltatrice in lungo fiorentina è entrata nella maturità, avvicinandosi alla storia, vincendo una medaglia d’argento - con record italiano - che ha però i riflessi del metallo più pregiato. Il 6.97 significa anche record italiano, strappata proprio a Fiona. Per la verità lo avevano in condivisione da quel 20 febbraio del 2021 quando ad Ancona arrivò il 6,91 per eguagliare la mamma che lo deteneva dal 1998. Insomma, una gara da incorniciare che è anche una piccola rivincita per il babbo allenatore, quel Gianni Iapichino anche messo sulla graticola per la gestione della figlia-atleta.

Un rapporto tra i due, invece, di assoluta complicità, insieme a tutto lo staff che segue Larissa, apparsa dopo l’impresa raggiante e rilassata come mai si era vista. "E’ stato bellissimo – le prime parole prima della premiazione –. Per la prima volta in vita mia ho pensato solo a saltare. Fino all’ultimo volevo stare nella ‘mischia’ e sentivo buone sensazioni. Adesso voglio vivere altre emozioni come queste. Ero competitiva, non so come spiegarlo, è stato bellissimo".

Ecco la nuova consapevolezza di Larissa: "Le mie rivali hanno tirati fuori misure enormi, ma io sono stata bravissima". E le rivali erano, come al solito, di grandissimo livello. C’è voluto tutto il talento della 21enne fiorentina per stare lassù, sempre protagonista sin dai primi salti, ben oltre il 6.70, soglia psicologica.

"Mi sentivo subito in ritmo – conferma – e sono andata in crescendo", lottando ad armi pari con le specialiste. Una sfida meravigliosa, che si è risolta solo con i 7 metri tondi tondi della britannica Jazmin Sawyers, a tre centimetri da Larissa che ha chiuso davanti alla campionessa iridata indoor, la serba Ivana Vuleta (ferma a 6,91) al termine di una serie emozionante di sorpassi. Per dare l’esatta dimensione dell’impresa, è rimasta fuori dal podio Malaika Mihambo, la tedesca campionessa olimpica, quarta con 6,83.

Ma è stata un’altra giornata incredibile per tutta l’atletica italiana che ha celebrato anche un altro strepitoso argento, diviso per quattro, ottenuto dalla staffetta 4x400 femminile con Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando, in 3:28.61 per migliorare di quasi due secondi il record italiano (stabilito due anni fa con 3:30.32 da Rebecca Borga, Alice Mangione, Eleonora Marchiando, Eloisa Coiro) dietro soltanto all`imprendibile Olanda (3:25.66) e davanti alla Polonia (3:29.31). Un risultato ancora più eccezionale se si considera che l’ammissione alla finale diretta era arrivata un paio di settimane fa, solo dopo un sorteggio con la Francia per assegnare il sesto e ultimo posto disponibile.

Paura per l’ostacolista spagnolo Enrique Llopis, caduto dopo aver urtato un ostacolo: ha battuto la testa sul tartan, è stato subito soccorso e immobilizzato. Portato in barella all’ospedale per accertamenti, è rimasto sempre cosciente.