Sabato 20 Aprile 2024

"I soldi non sono tutto: niente Superlega"

"Sono piovuti milioni e hanno cambiato il format: come se nel calcio si giocassero 60 minuti col Golden gol. Non è sostenibile"

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Andrea Ronchi

Edoardo Molinari sarà uno dei protagonisti della prossima Ryder Cup a Roma nel 2023. Nominato vice capitano il nostro portacolori ha le carte in regola per prendervi parte come giocatore. "Il 2021 è stato soddisfacente. Ora siamo al giro di boa e l’andamento pare il medesimo".

C’è lo stop estivo: vacanza o un richiamo di preparazione?

"Una piccola pausa in famiglia, il golf è uno sport con una componente psicologica importante e serve staccare".

Italia o estero?

"Viaggiando così tanto durante l’anno la vacanza è da sempre vicina a casa (Torino ndr). Prima un po’ di mare e poi montagna" Giocherà anche a golf?

"Io no! Mia moglie Anna a volte fa qualche buca ma ora, con le bimbe, sarà più facile qualche bella passeggiata"

A settembre il ritorno in campo, con tornei importanti.

"Si riprende da Crans, gara che sentiamo di casa. Il campo non è troppo impegnativo e il clima è sempre buono. Riprendere dalla Svizzera è piacevole".

E subito dopo l’Open d’Italia. Che gara sarà?

"Quest’anno ci sarà uno dei field migliori di sempre. Sarà un torneo molto bello da vedere". Come giudica il campo del Marco Simone?

"È uno dei migliori in Italia per lunghezza, difficoltà e manutenzione".

Giocherà il torneo con delle aspettative?

"Il campo mi si addice, lo scorso anno ho terminato nei primi cinque, spero di migliorare".

Come vede gli altri azzurri? Celli pare in grande spolvero.

"Non l’ho ancora visto giocare ma, da quello che raccontano, è un ottimo giocatore anche se la strada per essere al top è ancora lunga. Chicco (Francesco Molinari ndr) riprenderà da Wentworth. Sinora ha avuto alti e bassi ma tornerà protagonista. Gli altri stanno faticando. Migliozzi è più in forma degli altri ma tutti hanno bisogno di cambiare marcia nel finale di stagione".

Non sarà della partita Henrik Stenson che ha lasciato Tour e ruolo da capitano europeo di Ryder passando al LIV Tour. Lo immaginava?

"C’erano delle voci ma nessuna conferma. È stato inaspettato. L’unico aspetto positivo è che avevamo appena iniziato. Da quando è stato nominato Donald abbiamo già recuperato".

Conosciamo Donald come giocatore. È stato numero uno al mondo e ha una lunga esperienza in Ryder Cup. In compenso non era stato scelto e ora arriva tappando un vuoto. Come lo ha visto?

"Luke è molto motivato e ci tiene a mostrare ancora una volta, se ci fosse bisogno, il proprio valore. Farà molto bene".

Non era possibile proseguire con Stenson?

"Assolutamente no. Il capitano firma un contratto e una delle clausole è proprio la non adesione al LIV Tour".

All’esordio ha ottenuto vittoria e oltre 4 milioni di dollari di premio...

"Beh, con i contratti che hanno i premi sono un piccolo extra". Lei che ne pensa di questa Superlega del golf?

"Ritengo che non sia sostenibile perché i conti non possono tornare. E queste divisioni fanno male a tutto il movimento".

Vede delle analogie con la Superlega del calcio?

"Poche. Nel calcio da anni ci sono lamentele per la distribuzione dei soldi mentre nel golf le regole sono state accettate da tutti. Sino a tre mesi fa tutti guadagnavano bene. Ora sono piovute dal cielo cifre da capogiro, ingaggi da oltre 100 milioni di dollari l’anno per giocare otto tornei. Chi ha deciso di cambiare però non ammette che lo ha fatto per danaro, cosa che sarebbe comprensibile, creando divisioni e malumori".

Quindi lei non ha mai pensato di lasciare il Tour...

"Assolutamente no. Vede, nel calcio o nella F1 sono state fatte grandi sponsorizzazioni. Nel golf è stato deciso di cambiare totalmente il format con gare di 54 buche senza taglio. È come se i prossimi Mondiali prevedessero partite di 60 minuti con golden gol!"

La Ryder Cup è a rischio?

"Assolutamente no. Mancheranno alcuni giocatori, più nel team statunitense che di quello europeo".

Torniamo al calcio. Lei e suo fratello siete divisi dal tifo. Lei juventino e Francesco interista. Chi ha fatto meglio d’estate?

"La Juve che, infortuni a parte, ha migliorato la rosa. Bremer vale De Ligt e Di Maria può essere un crack".

E Dybala?

"Non aveva più le giuste motivazioni e sarebbe stato un peso. Però attenzione perché mancano ancora delle settimane alla chiusura e molto può ancora succedere".

Molti calciatori giocano a golf, esistono analogie tra i due sport?

"Solamente per attitudine verso la vittoria. Per il resto nessuna perché il golf è uno sport individuale"

Come la F1. La segue?

"Sì, ho un amico molto vicino a Leclerc, ovviamente tifo Ferrari".

Che però quest’anno ha avuto più che un intoppo. Di chi è la colpa?

"Penso che quella attuale sia una stagione strana. Secondo me però sono sulla strada giusta e non cambierei nulla. Arrivare alla vittoria cambiando tutto è difficile in tutti gli sport. Guardando il percorso degli ultimi anni si nota un continuo miglioramento che può far ben sperare".

Un po’ come il suo nel golf, siamo vero il ritorno ai vertici? "Sto giocando molto bene da tee a green mentre a volte ho qualche difficoltà con il putter. Nel golf però basta un weekend dove le cose si incastrano bene per vincere e dare una svolta". Appuntamento quindi a Roma per l’Open d’Italia.