Mercoledì 24 Aprile 2024

Harry contro Kasper: chi è il principe del gol?

Kane si è sbloccato dopo tre gare a secco ed è tornato inarrestabile. Dal doppio-Covid al rischio esclusione: poi Dolberg è esploso

Migration

di Paolo Grilli

La forza inarrestabile e annunciata di Harry Kane contro quella nascente e luminosa di Kasper Dolberg. Inghilterra-Danimarca di mercoledì è immancabilmente anche sfida di bomber, con tutti gli intrecci che questo Europeo sa proporre agli antipodi del banale.

Neppure l’impeto dell’uragano d’area inglese, per la verità, è stato scontato in questo torneo. L’ariete del Tottenham ha fatto fatica a sbloccarsi. Contro Croazia, Scozia e Repubblica Ceca nel girone, il colosso 27enne è rimasto a secco di gol, limitandosi a un grande lavoro in avanti per creare spazio agli arrembanti compagni. Quando la posta in palio si è alzata, ecco il risveglio del campione. Sua la seconda rete alla Germania negli ottavi, quella che ha sigillato la vittoria, sabato poi è arrivata una doppietta contro l’Ucraina, nei quarti, che ha certificato il successo e la ritrovata vena del dominatore degli ultimi 16 metri.

Non c’erano dubbi sul fatto che Kane, prima o poi, si sarebbe scatenato. Parlavano per lui i numeri, incontestabili. Ora sono 37 i gol in 59 gare con la nazionale (sesto posto assoluto e seconda media gol di tutti i tempi nella selezione dei Leoni, dopo Greaves), mentre con il club non è mai sceso sotto le 17 reti a stagione nelle ultime sette, e sono state 23 nel 2020-2021. Kane è la sicurezza, l’assegno in termini di gol che nessuno può protestare. Ecco perché il City di Guardiola lo punta da tempo, e farebbe follie per strapparlo agli Spurs. Quando tutto ha un prezzo, ne ha ovviamente uno – parecchio alto – anche il suo cartellino. Si balla sopra i 100 milioni, 116 per la precisione: è l’offerta già arrivata da Manchester. E cresce la fretta dei Citizens per mettere a segno il grande colpo. Anche perché, se l’Inghilterra dovesse arrivare fino in fondo all’Europeo, la cifra rischia di lievitare ancora.

Oscurato invece dalla notorietà di De Ligt e De Jong, il giovane Kasper all’Ajax rischiava di essere un... fantasma. E pure al Nizza, dopo, le cose non sono andate troppo bene a Dolberg, la stella di una Danimarca che cavalca il grande sogno europeo: pochini i gol (11 in campionato il primo anno, 6 nella stagione passata), poi pure la beffa del furto nello spogliatoio del suo orologio da 70mila euro. Il colpevole fu individuato nel suo compagno di squadra Lamine Diaby-Fadica, inevitabilmente licenziato dopo le indagini, durante le quali Kasper aveva sostanzialmente scioperato non giocando. Un secondo maxi furto lo ha subito di recente: gli sono stati rubati la Porsche e valori per 200mila euro che teneva in casa.

In Francia il talento danese ha dovuto penare per dribblare anche problemi di salute: è stato operato di appendicite ma soprattutto per ben due volte ha contratto il Covid. Il suo Europeo, dopo il dramma di Eriksen in squadra, è decollato grazie alla doppietta contro il Galles negli ottavi. Neppure doveva giocare, poi è stato preferito a Poulsen che era acciaccato. E con la Repubblica Ceca sabato è arrivato un altro ricamo per il gol del raddoppio. Dolberg ha già imparato a stupire, può farlo anche a Wembley.