"Hamilton ha subito un’ingiustizia, lascerà"

L’ex patron del circus Ecclestone è sicuro: "Lewis ha altri interessi, il finale del campionato è una ferita che non si può rimarginare"

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di Leo Turrini

"Lewis Hamilton non correrà mai più un Gran Premio".

Parola di Bernie Ecclestone, l’uomo che ha portato la Formula Uno nel futuro.

L’ormai ultranovantenne manager, molto amico dell’asso della Mercedes, in una intervista natalizia ad una rivista svizzera ha estratto il coniglio dal cilindro.

"Lewis pensa di aver subito una irreparabile ingiustizia nella domenica di Abu Dhabi – ha detto Ecclestone –. La ferita non si rimarginerà. Lui ha tanti soldi e molti interessi, presto lancerà un suo marchio nella moda…"

Vero? Falso? Di sicuro verosimile: dopo il mondiale perso all’ultimo giro Hamilton ha sì fatto i complimenti a Verstappen, ma non ha presenziato al Galà federazione internazionale (e per questo rischia una multa). Inoltre è letteralmente sparito dalla circolazione, ha smesso di seguire l’account Instagram della F1 e l’unica cosa che si sa è che ha venduto la sua mitica super car Pagani ad un prezzo superiore ai dieci milioni di dollari.

Che fare. Se Ecclestone avesse ragione, la Mercedes si vedrebbe costretta a trovare una soluzione in fretta e furia. A febbraio andranno in pista per i test le vetture figlie del nuovo regolamento. Già Russell, sostituto designato di Bottas, non è un pilota dotato di grande esperienza.

Figurarsi i mal di testa per Toto Wolff, nel caso in cui dovesse rimpiazzare al volo un sette volte campione del mondo. Leclerc è sotto contratto con la Ferrari, Norris con la McLaren. Dunque?…

"Resta". Per completare discorso e ragionamento, è giusto aggiungere che Stefano Domenicali, il successore di Bernie Ecclestone, non condivide le certezze negative del predecessore.

"Io sono convinto – ha detto il manager italiano – che Hamilton non vede l’ora di tornare in pista per conquistare l’ottavo titolo iridato".

Chi ha ragione?