Mercoledì 24 Aprile 2024

Greg, bis d’oro e pazza idea Grande Slam

Paltrinieri senza limiti: trionfa nella 5 km davanti ad Acerenza e a Parigi 2024 cercherà l’en plein in cinque gare tra vasca e acque libere

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di Leo Turrini

"È una vela è una vela la mia mente prua verso l’altra gente vento magica corrente…".

Può darsi che, per semplici ragioni anagrafiche, il mio figlioccio Gregorio Paltrinieri non conosca gli alati versi di Mogol e Lucio Battisti. In compenso, vela o non vela, vento o non vento, ieri mattina ad Ostia la mente ha spinto il Nettuno d’Italia verso il trionfo europeo nella 5 chilometri di fondo. Dolce o salata che sia, l’acqua si conferma per Greg l’habitat naturale, come scriverebbero quelli bravi. Lui, il fachiro di Carpi, tra piscina e mare complessivamente ha già conquistato dieci titoli continentali. Aggiungete alla contabilità le medaglie olimpiche e mondiali e poi ditemi: non è forse quest’uomo il più grande nuotatore di tutti i tempi, in codice GOAT, Greatest of all time? Eppure…

Eppure… Beh, sembrerà strano, a noi comuni mortali, eppure qualcosa c’è, che ancora vagamente vagamente turba i pensieri e le parole del Campionissimo emiliano. Tu chiamalo, se vuoi, Grande Slam. Una etichetta rubata al tennis, buona per descrivere la perfezione assoluta, l’en plein, la realizzazione del sogno ultimo ed estremo.

Grande Slam. La faccio breve. Da quando ha deciso di sommare alle fatiche in vasca le sofferenze in mare aperto, Paltrinieri non ha mai avuto modo di vincere tutto. Per carità, essendo un giovanotto che conosce i valori dello sport e dell’etica, è sempre stato lui il primo a complimentarsi con chi riusciva a batterlo, in una gara o nell’altra. Niente come la consapevolezza della forza dei rivali aiuta a reggere l’intensità di carichi da lavoro pesantissimi. Ma, appunto, il tarlo da Grande Slam c’è, nella testa di Greg. Che sta immaginando quella che potrebbe essere l’ultima folle avventura di una carriera irripetibile.

Il coach. Fabrizio Antonelli allena Paltrinieri dalla tarda primavera del 2020. In pieno lockdown da Covid, con una mossa a sorpresa Greg decise di separarsi dal maestro Morini, un tecnico bravissimo. Fu uno shock per tanti, ma gli eventi successivi hanno dato ragione al Nettuno di Carpi. Che allora mi disse: "In vasca ho vinto tutto, ho bisogno di stimoli nuovi per sfidare anche il mare e Antonelli è il coach che mi serve". Proprio Antonelli, mentre celebrava anche l’argento di Mimmo Acerenza, altro suo pupillo, nella 5 km europea di ieri, mi ha confidato che l’operazione Grande Slam è già partita. "Con Greg ne stiamo parlando, dovremo correggere qualcosa nella preparazione, non sarà semplice, anzi facciamo che è quasi impossibile, ma se c’è uno che alla Olimpiade di Parigi può provare a vincere l’oro negli 800, nei 1500 e in alto mare, beh, quello è lui…".

Lui, Gregorio Paltrinieri da Carpi.