Gomme o macchina? Binotto-Leclerc divisi

Mattia: "Non è colpa della strategia, le monoposto non andavano". Ma Charles smentisce: "Tutto bene finchè non ho messo le bianche"

Leo Turrini

Due facce della stessa medaglia. Due attori di una disfatta che li accomuna certamente nel dispiacere, ma che nel dopo gara sembra trovare interpretazioni non esattamente uguali.

Sto parlando di Mattia Binotto e di Carletto Leclerc. Uniti ormai da anni, dal desiderio di restituire la Ferrari ad una gloria sempre più lontana. Di sicuro anche legati da un sentimento che non è soltanto riconducibile alla relazione di lavoro.

Ieri in Ungheria, però, il capo del reparto corse e il pilota hanno raccontato i bizzarri avvenimenti di corsa utilizzando quantomeno diversi tipi di occhiale…

“ERA L’AUTO…”. E già: perfettamente consapevole di essere di nuovo finito nel tritacarne mediatico, quando si è presentato davanti alle telecamere Binotto ha cercato di spostare l’attenzione dalle perplessità sulle scelte compiute il box in tema di gomme.

Ha detto il team principal: "Sì, certamente la decisione di montare pneumatici duri sulla vettura di Leclerc non si è rivelata azzeccata, ma noi dobbiamo prendere atto di avere avuto un altro tipo di problema. Semplicemente, la macchina non è stata all’altezza, non avevamo la prestazione che immaginavamo di possedere alla vigilia della gara… ".

E ancora: "Guardate, la riprova di quanto sto affermando, fermo restando quello che ho detto sulla gomma sbagliata montata al monegasco, viene dalla corsa di Sainz. Lo spagnolo ha utilizzato le stesse soluzioni pneumatiche di Hamilton, eppure nella fase finale della gara la nostra vettura era decisamente più lenta della Mercedes, tanto che non è stato possibile a Carlos difendere il piazzamento. E non solo, nella stessa circostanza, pur avendo nel finale le gomme morbide, Leclerc non ha mai potuto portare l’attacco a Perez. Ora noi dobbiamo ragionare sui dati che abbiamo a disposizione, può darsi che le temperature molto meno calde del previsto abbiano inciso sul nostro rendimento.certamente non è stata soltanto una questione di gomme".

“NON ERA L’AUTO”. Per usare un eufemismo, mi limiterò ad osservare che la versione di Carletto è decisamente differente. Eccola.

"Io la macchina la sentivo bene, fin quando avevo le gomme gialle. Ero anche riuscito ad andare al comando della corsa! Le cose hanno smesso di funzionare quando è stato deciso di passare ai pneumatici con la mescola più dura. Lì ho completamente perso competitività e non sono stato più in grado di lottare per un risultato importante. Credo che dovremo parlare tra noi con calma, per cercare di capire cosa non ha funzionato".

Ecco, bravi, parlatevi.

E SAINZ… Ultima cosa da segnalare: l’altra metà della Ferrari, cioè Sainz, ha invece completamente sposato la linea di Binotto. "Non eravamo veloci in nessuna condizione - ha detto lo spagnolo - già era strano che sabato non avessimo conquistato la pole. È stata una grande delusione, per tutti noi. Lavoreremo perché certe cose non si ripetano".