Golf: Mickelson eterno

Il campione di San Diego ha vinto il proprio 44° torneo in carriera imponendosi nell'AT&T a Pebble Beach

Phil Mickelson

Phil Mickelson

EPILOGO – Il buio, la grandine e il gioco sospeso non hanno fermato l’avanzata vittoriosa di Phil Mickelson nell’AT&T Pebble Beach Pro-Am con un -7 (7 birdie e nessun bogey) nel quarto giro e un -19 totale. Secondo a tre colpi Paul Casey con -16. Il 49enne di San Diego segna la sua 44esima vittoria sul PGA Tour che va a sommarsi alle tre vittoria sull’European Tour e ai cinque major. Il 13 gennaio 1991 la sua prima vittoria, 11 febbraio 2019 l’ultima. 28 anni, un mese e due giorni di differenza lo confermano il quinto giocatore nella storia nella classifica della longevità per il tempo trascorso tra il primo e l’ultimo trionfo sul PGA Tour. Dietro Lefty e Paul Casey si piazzano l’americano Scott Stallings con -15, quarti a -13 il duo composto da Jason Day e Si Woo Kim, quinto Scott Langley (-12) e in settima posizione il trio americano composto da Kevin Streelman, Brian Gay e Lucas Glover.

Il montepremi è di 7.600.000 dollari.

TERZO GIRO – Mentre la pioggia sta creando problemi per le ultime 18 buche, Paul Casey è in attesa di partire dalla clubhouse con il suo bello score di 200 colpi (69 64 67, -15). L’inglese prende il via con il ruolo di favorito per il giro finale, in programma – meteo permettendo – sul percorso di Pebble Beach, uno dei tre, con Spyglass e Monterey, su cui si disputa l’AT&T Pebble Beach Pro-Am, storico appuntamento del PGA Tour che vede al via pro e vip in coppia sui meravigliosi percorsi di Carmel Monterey, un paio d’ore a sud di San Francisco, in California.

Il 41enne campione di Cheltenham (città termale del Glouchestershire, a sud di Birmingham) ha già al suo attivo due titoli sul PGA Tour e ben 13 nell’European Tour. I suoi tre punti di vantaggio sul beniamino di casa, l’amatissimo Phil Mickelson (-12), sono senz’altro un buon viatico, ma rappresentano tutt’altro che una garanzia per la vittoria finale. Lefty non è stato impeccabile nel terzo giro (anche se bisogna dire che giocava sul percorso più impegnativo), dove è incappato in quattro bogey bilanciati da altrettanti birdie, segnati sullo score fino alla buca 13. Al par 5 successivo l’eagle che gli ha consentito comunque di finire due colpi sotto il par per il giro.

A quattro lunghezze da Casey, il tandem formato da Scott Piercy e Lucas Glover (204 (-11). Peraltro le statistiche sono favorevoli all’inglese: infatti dal 2000 i leader o co-leader dopo tre turni hanno vinto per undici volte.

In quinta posizione con 205 (-10) Brian Gay e Matt Every e tra i sei concorrenti in settima con 206 (-9) l’australiano Jason Day. Fuori gioco Jordan Spieth, 18° con 208 (-7), e Dustin Johnson, numero tre mondiale e reduce dal successo nel Saudi International sull’European Tour, 47° con 212 (-3).

TAGLIO – Dopo la seconda giornata sui fantastici percorsi di Carmel Monterey (California), splendida penisola a sud di San Francisco, sono ben in cinque al vertice della Pro-Am più famosa del mondo, la AT&T di Pebble Beach. Mickelson, Glover, Langley e Casey hanno terminato le loro prime 36 buche a -10, mentre Jordan Spieth ha il medesimo score ma la pioggia lo ha fermato al termine della sua 16ma buca.

La gara come di consueto si svolge per i primi tre giri su altrettanti percorsi (Pebble Beach Links, Spyglass Hills, Monterey Peninsula), per poi concludersi domenica sul più celebre e iconico campo pubblico della California. Migliore di giornata Paul Casey, autore di uno splendido -7 (Monterey) e uscito in 32 colpi al giro di boa, in una gara che per lui è iniziata dalla 10. Nel suo score cinque birdie e un eagle, che gli hanno permesso di recuperare 28 posizioni.

Stava compiendo un giro-capolavoro anche Phil Michelson che alla sua 14a buca su Spyglass (anche per lui giro partito dalla 10) era 6 sotto par e in testa con -12. Poi Lefty è incappato in tre bogey consecutivi, temperati solo in parte da un altro birdie sulla conclusiva 9, per un -4 di giornata comunque tutt’altro che disprezzabile. Come dicevamo, Spieth si è invece fermato a due buche dalla fine, registrando al momento il terzo risultato di giornata (-5) ottenuto su Spyglass (via sempre alla 10). Per lui, come nel giorno precedente, cinque birdie dalla 9 alla 18, seguiti poi da sette par in fila. Per concludere il suo secondo giro dovrà quindi affrontare i due par 4 della 8 e della 9.

Chiudono il gruppo dei cinque leader Lucas Glover e Scott Langley, rispettivamente -6 e -3 per il giro. Seguono poi in solitudine Jason Day (sesto a -9) e Scott Piercy (-8), entrambi ancora in gioco sulle seconde 18 e inseguiti invece da da un gruppetto di sette giocatori a -7. Giornata negativa invece per Dustin Johnson, che a due buche dalla fine era +2 di giornata (-3 per il torneo) e aveva perso ben 36 posizioni. Buona prova d’orgoglio di Tommy Fleetwood che, dopo una prima giornata disastrosa, ha recuperato 65 posizioni con un bel -4, anche se con il suo totale di -2 resta ben lontano dal vertice (62°).