Venerdì 19 Aprile 2024

Golf, come si tornerà a giocare

In attesa del documento definitivo, l'ipotesi di come si potrà scendere in campo in sicurezza grazie ad alcuni semplici accorgimenti

ANSA

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Il cerchio si sta stingendo intorno alle norme per tornare in campo in questo periodo dominato dalla triste pandemia del COVID-19. Numerosi i documenti circolati in queste settimane. Alcuni possono avere spaventato molti per la loro complessità, ma alla fine forse non sarà così difficile. Almeno per noi golfisti e con un’eccezione, di cui parleremo alla fine.

Diverso è il discorso relativo ai circoli. Visto che bar, ristoranti, spogliatoi, spa, palestre, segreterie e sale in club house rientrano nella più ampia accezione di luoghi pubblici al chiuso, dovranno sottostare alle regole valide in Italia per tutti i locali dei vari settori. Ci sarà quindi molto lavoro per gli staff dei nostri Circoli. A cominciare dalla continua sanificazione, all’installazione di pannelli divisori in plexiglass e al controllo continuo sul campo e in clubhouse, per evitare assembramenti.

Per quanto ci riguarda più da vicino, le linee guida di comportamento dovrebbero essere non troppo complicate. La distanza nel golf è da sempre un dato di fatto. Chi, su un tee di partenza o in fairway, si trova a meno di un paio di metri da chi sta per giocare? Solo uno che vuol farsi del male. Tolti i rastrelli dai bunker, per evitare contatti plurimi con il manico, i problemi sembra siano concentrati su disinfezione continua delle mani, buca e asta della bandiera.

Ma se ognuno si gestirà la sua pallina e sul green si eviteranno avvicinamenti “pericolosi”, lasciando magari sempre l’asta nella buca, il più sarà fatto. Ci cambieremo per un po’ le scarpe in macchina e non si potrà godere della meritata doccia negli spogliatoi. Spiacevole, ma si può sopravvivere.

Per i golf cart, utilizzo di una sola persona con una sola sacca. E sanificazione accurata del buggy prima e dopo l’utilizzo. Vietati anche probabilmente i getti d’aria per pulire le scarpe, come l’accesso in club house se non strettamente indispensabile.

A monte di tutto, ci vorrà anche una un’autocertificazione inviata via posta elettronica al circolo. Bisognerà dichiarare di non avere familiari conviventi malati, di non essere in autoisolamento per contatti con persone contagiate e, naturalmente, di non avere il minimo sintomo di COVID-19. Ci sarà inoltre un incentivo pressante all’utilizzo dell’elettronica per comunicazioni, prenotazioni e pagamenti. Forse potremmo anche imparare a compilare uno score sul cellulare. Il programma è già disponibile: sarebbe intelligente usarlo su tutti i campi italiani.

Il documento finale elaborato dalla Federazione non è ancora stato approvato in via definitiva. Probabilmente l'ok arriverà a inizio settimana, quando la Commissione nominata dal Presidente Franco Chimenti si riunirà in conference call. Oltre a lui, in quota FIG, ci sono il Consigliere Andrea Pischiutta, il Segretario Generale, Maria Salvaggio, e la Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni Esterne, Claudia Coletta. Due gli esperti esterni, Francesco Le Foche (Medico immunologo e infettivologo) e Massimiliano Montone (esperto in materie giuridiche). Di area prettamente golfistica invece Filippo Barbè (Presidente PGAI), Franco Piras (Direttore de Le Rovedine e architetto) e infine Corrado Graglia (Arbitro Internazionale). Ogni decisione, comunque, dovrà venir presa in armonia con i decreti nazionali emanati dal Governo

da Golf & Turismo, Fulvio Golob