Giovedì 18 Aprile 2024

Golden State, è una dinastia nel segno di Curry

Nel segno di Steph Curry, autore di 34 punti, ma non solo della sua stella. I Golden State Warriors violano il Td Garden 103-90 – seconda squadra, quella della baia, a conquistare un titolo a Boston – con personalità.

Lasciati sfogare i padroni di casa, che partono 14-2, Golden State si rimette subito in linea di galleggiamento, si porta prima sul 22-27 poi sul 33-54. L’inizio di un trionfo e di quella che a tutti gli effetti deve essere considerata una dinastia. Quarto titolo dal 2015 a oggi, quarto titolo non solo per Curry, ma pure per il coach Steve Kerr – che ha pure cinque anelli, come giocatore –, per Draymond Green, Klay Thompson e Andrea Iguodala.

Quarto titolo per finire tra le migliori squadre Nba di tutti i tempi. Con Curry capace, come suo costume, di segnare da distanze incredibili. Ma Golden State sa vincere anche senza il tiro da tre di Steph, se è vero che, in gara-cinque, Curry finisce con 09 dall’atro, ma il mondo Warriors impazzisce lo stesso di gioia.

Niente titolo numero 18 per Boston, che sperava di staccare i Lakers (pure loro a quota 17), ma tra un anno i giovani Celtics ci riproveranno ancora.