Gli eroi di Tokyo in pista "Qui uniremo tutti gli sport"

Jacobs: "Più teso che alle Olimpiadi". E Malagò rilancia: "Ancora tante vittorie"

Migration

di Marco Galvani

L’anno scorso gli eroi contro il Covid, quest’anno "gli eroi che hanno fatto grande l’Italia sportiva". E sarà così anche in futuro. Far diventare il Gp a Monza "un momento fisso per far sentire uniti tutti gli sport". L’assist del presidente Aci Angelo Sticchi Damiani viene raccolto dal numero uno del Coni, Giovanni Malagò, "convinto" di portare "in questo autodromo iconico oltre gli atleti che hanno vinto la medaglia d’oro anche quelli che vinceranno un Mondiale e quelli che porteranno la medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali di Pechino". E "penso che anche a Parigi faremo bene". Raccontano storie di sacrifici, umiltà e di unione. "Dobbiamo continuare a vincere insieme", esorta il presidente della Figc Gabriele Gravina accanto alla coppa di campioni d’Europa circondata dagli atleti olimpionici reduci da Tokyo.

Da Marcell Jacobs che "ho la passione per i motori nel sangue" e "qui a Monza mi sento quasi più agitato di quando ero in pista alle Olimpiadi", a Gianmarco Tamberi che "il rumore delle monoposto in sottofondo mi fanno ricordare il giorno prima della finale a Tokyo – racconta l’oro nel salto in alto -, quando ho battuto Marcell alla PlayStation al gioco della Formula Uno". Quasi a presagire un sogno a cinque cerchi del motorsport (virtuale). Del resto "tutto può succedere alle Olimpiadi, a Parigi 2024 ci sarà la break dance…", la constatazione di Malagò. Certo, "non siamo una federazione olimpica, ma la Fia grazie a Jean Todt da tre anni è entrata nel Cio, qualcosa vorrà pur dire", la prospettiva di Sticchi Damiani: "L’arrivo dei motori elettrici e dei simulatori, qualcosa legato più alla capacità che al mezzo, sta arrivando". Chissà, "è ancora forse un po’ prematuro – la cautela del presidente del Coni -, ma il programma del Comitato olimpico internazionale è sempre in grande evoluzione. È chiaro che la questione dell’elettrico e anche dei simulatori, ‘il virtuale’, danno una grande prospettiva".

Nel solco di un impegno che Aci sta portando avanti per sostenere il motorsport e i piloti italiani: "Oggi abbiamo un solo pilota italiano nel Mondiale di Formula Uno e vi assicuro che Antonio Giovinazzi è davvero un grande talento per questo – l’invito di Sticchi Damiani - mi aspetto che ci sia una spinta anche da parte del governo per aiutarlo a mantenere un volante, perché dalle altre parti i governi si muovono, arrivano valigette pesantissime (il riferimento è al cinese Guanyu Zhou della Formula 2, favorito a sostituire Giovinazzi sull’Alfa Romeo grazie a un assegno da 30 milioni, ndr). Non è più come una volta che il più bravo va avanti. Il più bravo va avanti, ma vanno avanti anche quelli più ricchi. Noi abbiamo questo dovere: abbiamo un pilota bravo, dobbiamo difenderlo e dargli la possibilità di eccellere".