Giovedì 18 Aprile 2024

Giroud e Mbappé, tre passi nella storia

Francia sul velluto: il milanista arriva a 52 reti e supera Henry, la stella del Psg sorpassa Pelè nella classifica dei bomber più giovani

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di Leo Turrini

Si fa presto a dire Mbappè. Si fa presto e conviene dire subito che va tutto bene, per carità: il calcio è studio, è metodo, è preparazione. Ci sono gli schemi, conta l’organizzazione e beninteso nessuno vince da solo. O quasi.

O quasi, dicevo. Perché poi arriva Mbappè e di colpo ti rendi conto, una volta ancora, della magia eterna del pallone. Magia che appartiene al singolo, all’individuo che trasforma in puro amore il divertimento innescato dalla sfera che rotola. Suggestione che appartiene a Mbappè, appunto.

Non dico che questo Velociraptor abbia vinto in solitudine la partita con la Polonia. La Francia di Deschamps non detiene il titolo per caso. È un gran gruppo, ha meccanismi collaudati e possiede la consapevolezza di essere una delle grandi favorite del torneo. Potrebbe essere la prima Nazionale ad alzare per due volte di seguito dopo il Brasile del 1958-1962.

Eppure, più o meno fino all’intervallo la Polonia aveva giocato meglio. Trasformata rispetto al match con l’Argentina, la banda Lewandoski aveva persino creato un paio di buone occasioni.

Ma Mbappè logora chi non ce l’ha. Ha sottratto all’ansia i compagni di squadra disegnando l’assist che ha mandato in porta il milanista Giroud. Per il centravanti è la rete del record: gol numero 52 con i Galletti, primato assoluto, superato Henry fermo a quota 51.

Lì la Francia ha dimenticato le inquietudini, per la semplice ragione che se vai in vantaggio, beh, puoi sfruttare l’impressionante rapidità del Velociraptor per colpire in contropiede.

Alla distanza l’asso del PSG ha deliziato la platea con una irresistibile doppietta. Roba tutta sua, prodezze che hanno costretto alla resa l’incolpevole Szczesny, uno dei più bravi portieri del mondo.

Sarebbe molto bello se, in omaggio alla lezione di Pelé (a proposito, a meno di 24 anni Mbappè è diventato il più giovane ad aver segnato 9 reti al mondiale, O’ Rey alla sua età era a 7...), questo bizzarro mondo qatariota sfociasse in una finale Messi versus Mbappè. Perché il calcio è estro, il calcio è fantasia, il calcio è invenzione.

L’emozione non ha voce, a cospetto di eroi che ti tolgono il fiato con le loro fulminanti intuizioni.