Giro, pioggia di polemiche Alla fine ride solo Cort

Il medico di Evenepoel: "Se n’è andato per mancanze degli organizzatori". Ma il belga ha avuto 1 milione di euro. Il danese si impone in volata a Viareggio.

di Angelo Costa

Pioggia e covid: non c’è pace per il Giro che si rimette in moto senza Evenepoel. E senza mascherina: le vecchie abitudini tornano in vigore nei luoghi chiusi, all’aperto si continuano a vedere corridori e tecnici, addetti ai lavori e invitati circolare senza protezione. Preoccupati non lo erano prima e non lo sono adesso, anche se il virus continua a circolare: da Scandiano non partono in tre, fra i quali il quarantenne Pozzovivo, portando il conto a nove dall’inizio della corsa.

Non sono legate al covid le polemiche su Evenepoel, quanto al suo frettoloso addio al Giro, che l’aveva accolto da re e pare con un cadeau di un milione di euro: il giorno di riposo e le successive tappe tranquille avrebbero potuto consigliare una maggior pazienza. Ad allontanare i sospetti di una fuga in piena regola non contribuisce certo il medico del belga, Yvan Vanmol, che alla radio nazionale spara sugli organizzatori, dicendo che l’iridato è andato a casa per le loro negligenze. Il popolare e discusso dottore parla di conferenze stampa in stanze piccole e affollate, alludendo a una mancanza di controllo che invece spetta ai team, chiede un protocollo chiaro che in realtà esiste già e chiude riferendo che Remco "fisicamente sta bene, non ha più di un serio raffreddore, ma questo è più che sufficiente per metterlo fuori corsa". Libero ognuno di farsi la propria idea sulla vicenda, ma più spiegazioni arrivano e più il caso si ingarbuglia.

Ingarbugliata è anche la ripartenza del Giro: diluvio, freddo e vento forte spingono i corridori a chiedere il taglio dell’intero tratto appenninico reggiano, ma vengono respinti con perdite. Perdite se ne registrano anche in corsa: dei quattro ritirati, il più celebre è il russo Vlasov, sesto in classifica, col mal di pancia. Dalla classifica esce anche Vine, campione di ciclismo virtuale con qualche difficoltà in quello reale: una caduta lo fa arrivare a 11 minuti dal leader Thomas ("Evenepoel non è morto, non c’era motivo di non mettere la maglia rosa", dice il britannico). In una giornata di ’sciclismo’ nautico in cui si vede pure un’ammiraglia investire Barguil e un meccanico abbattere Bettiol nel tentativo di soccorrere il francese, il più contento è il baffuto tricheco danese Magnus Cort, che entra nel club dei vincitori nei tre grandi giri regolando Gee e De Marchi, entrambi abbonati alle fughe per la quasi vittoria.

Ordine d’arrivo decima tappa Scandiano-Viareggio: 1) Magnus Cort Nielsen (Dan, Ef) km 196 in 4h 51’15’’ (media 40,378), 2) Gee (Can) st, 3) De Marchi a 2’’, 4) Pedersen (Dan) a 51’’, 5) Ackermann (Ger) st, 6) Oldani, 7) Milan, 8) Cavendish (Gbr), 9) Maestri, 10) Fiorelli, 66) Vine (Aus) a 11’19’’.

La classifica: 1) Geraint Thomas (Gbr, Ineos) in 39h 26’ 33’’, 2) Roglic (Slo) a 2’’, 3) Geoghegan Hart (Gbr) a 5’’, 4) Almeida (Por) a 22’’, 5) Leknessund (Nor) st, 6) Caruso a 1’28’’, 17) Velasco a 8’05’’.