Venerdì 19 Aprile 2024

Giro d'Italia 2019, le pagelle dopo la tappa 10. E' Guarnieri il segreto di Demare

Il piacentino perfetto nel pilotare il francese al successo di tappa. Viviani e Ackermann in castigo, fuga da applausi per il baby di casa Covili

Arnaud Demare abbraccia Jacopo Guarnieri (LaPresse)

Arnaud Demare abbraccia Jacopo Guarnieri (LaPresse)

Modena, 20 maggio 2019 - La tappa 11 del Giro d'Italia 2019 vede trionfare agli ultimi chilometri, in una volata da seguire tutta d'un fiato, Arnaud Demare, davanti a Elia Viviani e Caleb Ewan. Protagonista di una rovinosa caduta, che ha coinvolto anche altri ciclisti, la maglia ciclamino Pascal Ackermann, tornano in pista con vistose ferite pur di finire la tappa. Resta in maglia rosa, e leader della classifica generale, Valerio Conti. I voti di Angelo Costa 10 a Demare. Sbuca nel cuore di Modena con uno sprint autoritario, costruito perfettamente dai compagni e da lui sigillato in modo esemplare. Vittoria senza se e senza ma, la prima di una stagione nella quale il francese non ha lasciato tracce importanti: siccome ha promesso di voler lasciare al Giro con almeno due successi, c’è da giurare che a Novi Ligure ci riprovi subito. 8 a Guarnieri. Se esistono vittorie in comproprietà, quella del suo compagno Demare è una di queste. Il piacentino è esemplare nel guidare il francese nel traffico e a lasciarlo nella giusta posizione per esplodere: in certi sprint, il treno migliore può rivelarsi anche avere il compagno perfetto nel momento che conta. 7 a Covili. Modenese, debuttante al Giro, coglie subito l’occasione per farsi vedere: sulle strade che portano a casa sua, non si limita alla visita parenti, ma fugge per oltre un centinaio di chilometri in pianura. Bravo in salita, si lancia in un’azione che non è nelle sue corde, ma finisce per farla bene: l’applauso con cui viene accolto dai suoi conterranei è meritato. 5 a Viviani. Fra avversari più veloci e interventi del Var, di cinque sprint non ne ha vinto uno. Anche a Modena deve inchinarsi a chi fa meglio di lui: stavolta è il francese Demare, del quale perde la scia, preferendo puntare sulla ruota di Ewan, che invece un po’ lo frena. Gli resta un’occasione, a Novi Ligure, per non consegnare agli archivi un Giro senza gioia. 4 a Ackermann. All’ultimo chilometro commette l’errore che costa lo sprint a lui e a tanti altri: in buona posizione, ben scortato dai compagni, finisce in terra grattugiandosi dalla testa ai piedi. Peccato di gioventù o meno, spreca pure lui un’occasione: proverà a rifarsi subito, anche se la maglia ciclamino che indossa gli suggerirà di provare ad arrivare fino a Verona.