Gioco e risultati, allora si può

Paolo Grilli

È una legge quasi inappellabile. Domina chi piglia meno gol. Ma chi ama il calcio, esteti compresi, stia tranquillo: la solidità non è affatto nemica dello spettacolo, ne è anzi un ingrediente. Napoli, Atalanta, Milan e Lazio primeggiano e spumeggiano con le migliori difese del campionato. L’Inter fa un po’ eccezione con 17 reti subite, ma ha rimesso le cose a posto dietro e i risultati ora sono sotto gli occhi di tutti. E la Juve? Al passivo ha solo sette gol, ma è proprio la difficoltà in avanti a renderla fragile. Nell’ultimo ventennio, ha vinto il nostro campionato chi riusciva, mediamente, a segnare quasi due gol a partita. E la Signora adesso è ferma a 1,5.

In Bundesliga la vetta non è (ancora?) del Bayern, ma dell’Union Berlino dei miracoli. Bel gioco e resistenza: ha la migliore retroguardia. In Premier, l’Arsenal di Arteta sta tenendo dietro il City eguagliandolo nella protezione della porta: appena undici gol presi sinora.

Conta stare in avanti, per allontanare il pericolo. E farlo nel migliore dei modi. Lapalissiano. Il pressing come prima condizione per la serenità. Il bel gioco vien da sé, e i gol ne sono il frutto: più vicino alla porta avversaria parte la tua azione, meno ostacoli incontrerai. E con meno metri nelle gambe, ti garantirai più precisione al tiro. La “calma“ implorata da Allegri non sempre può funzionare.