Gigante Sinner: rimonta, annienta, è in finale

Contro Bautista Agut rischia di restare staccato, annulla 4 palle break e diventa una furia: secondo italiano a giocarsi un Masters 1000

Migration

Jannick Sinner, 19 anni, ha già vinto due tornei Atp: è arrivato a Miami da numero 31 al mondo e scalerà probabilmente una decina di posizioni portandosi al 21° posto del ranking.

di Ubaldo Scanagatta

Pazzesco Jannik Sinner, davvero. Giocava la sua prima semifinale di un Masters 1000, contro un avversario molto più esperto di lui, ancorchè battuto già 3 settimane fa a Dubai, lo spagnolo Bautista Agut, n.12 del mondo ma da anni sempre compreso fra il n.8 e il n.12, e lo ha ribattuto. Ancora in tre set, ancora rimontandolo. 57 64 64 in 2 h e 29 minuti, dopo essere stato in svantaggio di un set ed essersi trovato sul 3 pari del secondo sotto per 0-40, e aver lì salvato 4 pallebreak che lo avrebbero probabilmente tramortito… se non fosse che questo ragazzo di 19 anni e mezzo e solido come lo sono certi montanari della sua valle, la Val Pusteria, non muore mai, non si arrende mai.

In tutta la partita Sinner si è concesso un unico passaggio a vuoto, dall’1 a 0 per lui allo 0-15. Lì ha ceduto 4 punti a fila e sull’1 pari del terzo set ha perso il servizio a zero. Sotto 2-1 ha subito a zero anche il successivo game di battuta di Bautista Agut. 3-1 e 0-15, 12 punti consecutivi volati via in un attimo. Roba da matare un toro.

Niente affatto. Come se nulla fosse Sinner ha ricominciato a sparare bordate di dritto e rovescio e sul 2-3 è stato lui a strappare a zero la battuta allo spagnolo che pure non mollava un centimetro. Per un set e mezzo, all’inizio, sembrava lo spagnolo quello che comandava il gioco, e se Sinner si sentiva costretto a prendere dei rischi, una, due, tre pallate vicino alla riga non gli bastavano a fare il punto, finchè arrivava quasi inevitabilmente l’errore.

Ci sono stati due game interlocutori dal 3 a 3, con chi batteva che ha tenuto il servizio senza troppi patemi. E sul 4 pari Sinner ha giocato un game spettacolare contro Bautista Agut che ha dato per la prima volta la sensazione di essere come intimidito contro un giovane che non aveva più paura di niente e pareva incredibilmente centrato. Probabilmente ha immaginato di poter fare la stessa fine che a Dubai. E proprio questo è quello che successo, perchè Sinner sul 5-4 ha risposto con una aggressività paurosa vincendo 4 punti su 4 e lasciando trasecolato, come colpito da una serie di pugni da ko il suo ben più esperto avversario.

Eh sì che Bautista (32 anni) non ha davvero perso il match. E’ stato Sinner a vincerlo. Nei quarti lo spagnolo aveva battuto il grande favorito, il russo Medvedev, n.2 del mondo. E lo aveva battuto per la terza volta. Una bestia nera per il russo.

Jannik è il secondo italiano capace di arrivare in finale a un Masters 1000. Il primo era stato Fabio Fognini a Montecarlo nel 2019 (torneo poi vinto sul serbo Lajovic: ma in precedenza Fabio aveva battuto Nadal).

Sinner da n. 31 ora è già virtualmente n.21 comunque finisca la finale domani. Ma Jannik è un fenomeno e ormai l’hanno capito tutti. Di traguardi ne centrerà sicuramente tanti altri.

In finale giocherà domani contro il vincente di Rublev e Hurkacz, un russo contro un polacco giunto a sorpresa in semifinale dopo aver battuto Tsitsipas. Ma Sinner ha le stesse chance di vincere del suo avversario, anche se certo Rublev, n.8 del mondo, ha più esperienza di lui.

Su www.Ubitennis.com le interviste di Sinner e del suo avversario di finale.