Martedì 16 Aprile 2024

"Ganna vincerà la Roubaix"

"Ganna vincerà la Roubaix"

"Ganna vincerà la Roubaix"

A vincere la Roubaix nello stesso anno della Sanremo non era riuscito nemmeno Merckx: dice abbastanza dell’ennesima dimostrazione di superiorità di Mathieu Van der Poel, padrone anche sulle pietre francesi a Pasqua. Il resto lo aggiungono i numeri, raccontando che l’olandese volante, 28 anni, figlio d’arte nonché nipote di Poulidor, già dominatore nel cross con cinque titoli iridati, fin qui si è esibito 14 volte nelle classiche monumentali, centrandone quattro (oltre alle due di quest’anno, un paio di Fiandre), chiudendone altrettante sul podio e finendo fuori dai primi dieci soltanto in un’occasione: media spaventosa, degna soltanto di Pogacar, l’altro extraterrestre in circolazione.

Da una Roubaix che Van der Poel risolve seminando Van Aert a quindici chilometri dall’arrivo, quando il rivale di sempre fora sul tratto più duro di pavè, Pippo Ganna esce ancora con la certezza di potersela giocare con i due Van, come già aveva capito finendo secondo in una prova meno severa come la Sanremo: nel suo sesto posto ci sono la capacità di far scorrere la bici sulle pietre e i progressi nella tenuta sulla distanza, ma anche difetti da correggere, come la sofferenza nei cambi di ritmo e nelle curve che costringono l’azzurro a consumare energie per recuperare terreno.

"A chi arriva da pista e crono serve tempo per diventare corridore da classiche: Pippo ha ancora margini di crescita. Intanto è andato fortissimo, correre da leader non lo spaventa semmai lo migliora: sono certo che in futuro questa classica potrà vincerla", è il pensiero dell’ex ct Davide Cassani, che di Ganna ha seguito da vicino l’intera evoluzione dalle giovanili azzurre al titolo olimpico: vedere che il ciclismo italiano ha trovato in SuperPippo l’uomo in grado di correre da protagonista le classiche non lo stupisce affatto.

Angelo Costa