di Paolo Manili
Ha preso il via a Lipsia la finalissima della Fei World Cup, massimo circuito professionistico indoor, che chiude la stagione al coperto. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, l’evento torna sulla ribalta con gli atti conclusivi delle Coppe del Mondo di ben 4 discipline: salto ostacoli, dressage, attacchi e volteggio. Cominciamo con il salto ostacoli: sono 37 i finalisti dei diversi gironi del mondo. Fra gli europei i più numerosi sono i tedeschi con 5 cavalieri, e la finalissima potrebbe risultare una lotta "in famiglia". Maggiori avversari gli statunitensi, con ben 7 concorrenti. Ma la prima gara, di "caccia", ieri è stata siglata dall’elvetico campione europeo Martin Fuchs su Chaplin. Domenica l’incoronazione, dopo altre due giornate al cardiopalma (sabato riposo). Anche nel dressage sarà lotta fra tedeschi, anzi tedesche: campionessa uscente è la veterana Isabell Werth (4 vittorie), in campo con la femmina Weihegold. Un palmarès sensazionale, ma a Tokyo e agli Europei l’estate scorsa l’oro è andato alla sua allieva Jessica von Bredow-Werndl su Dalera. In programma ci sono anche le finali degli attacchi e del volteggio: nelle carrozze gareggiano 7 equipaggi, l’uomo da battere è l’australiano e plurivincitore Boyd Exell. Infine 15 finalisti nel volteggio, 7 per il titolo femminile, 8 per quello maschile, più il pas-de-deux. Qui ci sono i nostri Lupacchini, già iridato a Tryon, con Rosenstolz e alla longia la Carnabuci, nonché Zanella col grigio Orlando Tancredi e alla longia la Petersohn. Nessun azzurro nelle altre dicipline. Viene il magone a pensare che nell’ultima qualificazione di salto ostacoli pre-pandemia gli azzurri in finale erano ben due, Gaudiano e Bicocchi. Poi gli stop ripetuti, qualche cavallo importante ceduto per fronteggiare la crisi, anche economica: ora i nostri lavorano su soggetti giovani, promettenti ma non ancora pronti per questi impegni. L’equitazione azzurra è in parte assente per "lavori di ristrutturazione".
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