Oggi Francesco Molinari scende in campo nell’Arnold Palmer Invitational, gara inserita nel calendario del PGA Tour. Il torinese, dopo il brillante avvio in Europa, ha avuto qualche difficoltà nell’adattamento al gioco negli Stati Uniti. "I percorsi sono molto diversi da quelli europei, inoltre il livello di gioco onestamente è più alto ed è più difficile fare risultato", questo il commento prima della partenza. Effettivamente in campo ci saranno ben 19 dei primi 20 giocatori del world ranking e 44 dei 50. Sebbene la sfida si prospetta come proibitiva, Molinari porta con sé il ricordo della vittoria sul campo di Orlando, la sua ultima sul PGA Tour, nel 2019.  Allora fu autore di una rimonta straordinaria mentre oggi l’azzurro è alla ricerca della continuità di rendimenti nei quattro giri e di una smarrita precisione con i ferri, storicamente suo punto di forza. I 20 milioni di dollari in campo e i relativi punti saranno di stimolo per Jon Rahm, tornato sul tetto del mondo e con tre successi in stagione ma anche per Scottie Scheffler, campione in carica e numero due. Riflettori puntati anche su Rory McIlory, che qui vinse nel 2018 e con una vittoria si riprenderebbe lo scettro di numero uno. Andrea Ronchi

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Oggi Francesco Molinari scende in campo nell’Arnold Palmer Invitational, gara inserita nel calendario del PGA Tour. Il torinese, dopo il brillante avvio in Europa, ha avuto qualche difficoltà nell’adattamento al gioco negli Stati Uniti. "I percorsi sono molto diversi da quelli europei, inoltre il livello di gioco onestamente è più alto ed è più difficile fare risultato", questo il commento prima della partenza. Effettivamente in campo ci saranno ben 19 dei primi 20 giocatori del world ranking e 44 dei 50. Sebbene la sfida si prospetta come proibitiva, Molinari porta con sé il ricordo della vittoria sul campo di Orlando, la sua ultima sul PGA Tour, nel 2019. 
Allora fu autore di una rimonta straordinaria mentre oggi l’azzurro è alla ricerca della continuità di rendimenti nei quattro giri e di una smarrita precisione con i ferri, storicamente suo punto di forza. I 20 milioni di dollari in campo e i relativi punti saranno di stimolo per Jon Rahm, tornato sul tetto del mondo e con tre successi in stagione ma anche per Scottie Scheffler, campione in carica e numero due. Riflettori puntati anche su Rory McIlory, che qui vinse nel 2018 e con una vittoria si riprenderebbe lo scettro di numero uno.
Andrea Ronchi

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