Sophia Floersch sogna la F1. "Ho visto la morte in faccia, ora voglio sfidare Hamilton"

Un anno dopo il terrificante incidente di Macao, la giovane campionessa di Formula 3 parla di sé e dei suoi obiettivi

Sophia Floersch

Sophia Floersch

Monza, 21 ottobre 2019 - Grinta, coraggio e uno scatolone gigante di sogni. Di ambizioni. Guarda sempre e solo avanti Sophia Floersch, 19 anni il prossimo dicembre, corre nell’Europeo Regionale di Formula 3, competizione di Aci Sport, riservata ai giovani talenti dell’automobilismo. Guarda avanti Sophia, anche perché, il suo passato, è già stato segnato in modo pesante – pesantissimo – da quell’incidente, avvenuto poco meno di un anno fa, a Macao. L’auto che vola, decolla, a oltre 270 km/h, il botto, la corsa in ospedale e quell’intervento chirurgico lungo mezza giornata (11 ore), per risistemare le vertebre e mezzo corpo. Capitolo chiuso, ovviamente, anche perché la paura e il dolore non hanno fermato quella ragazzina tedesca che oggi più mai sogna la F1, applaude il coetaneo Leclerc e stuzzica Hamilton. Nel week end della Formula 3 Aci Sport, la Florsch ha girato a Monza, una pista che adora.

Sophia, cuore e motivazioni sono le stesse di prima di Macao? "Beh, l’incidente è passato da un anno e avevo recuperato voglia e coraggio già a gennaio, quando sono tornata in pista. Tutto è ripartito, sia fisicamente, sia mentalmente".

E il sogno di arrivare un giorno in Formula Uno è rimasto intatto? "Sicuramente. Sogno ancora e sempre di essere campione del Mondo. Sì, certo, in Formula Uno, ma fra qualche anno mi piacerebbe esserlo anche in Formula E. Credo che potrà essere questa la nuova classe regina del futuro".

Classe 2000, lei; classe 1997, Leclerc: Charles è la vera forza dell’automobilismo del domani? "E’ uno dei migliori piloti di F1 e ha alle spalle un team molto forte come la Ferrari. E’ un pilota giovane e talentuoso, ma secondo me non è l’unico...".

Ovvero? "Per esempio, Verstappen è altrettanto veloce, ma in questo momento la Red Bull ha qualche difficoltà di rendimento... Con la monoposto giusta può e potrà combattere per il titolo. E poi mi piace molto Norris, in McLaren, ottimo e taluntuoso pilota. Come molto bravo è l’altro giovane, Saintz, anche lui in McLaren".

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Torniamo alla Ferrari: secondo lei Vettel ’soffre’ l’improvviso dualismo con Leclerc? "Battere il proprio compagno di squadra, secondo me, è un fatto importante. E quindi positivo. Charles è molto giovane, è appena arrivato in F1, in un team da sogno, dove Vettel è il... ’vecchietto’ e ha corso tantissimi anni. Ha provato, gli è riuscito batterlo e quindi... dai, è normale così".

Magari Vettel la pensa diversamente... non crede? "Sebastian è stato campione del Mondo quattro volte e sa certamente come guidare al massimo, prendersi le proprie rivincite, anche se credo che lui sia uno che ha bisogno che sia tutto perfetto attorno per ottenere il top".

Questo testa a testa non è che finirà per dare un altro vantaggio ad Hamilton e alla Mercedes? "Per la verità, adesso, la Ferrari mi sembra molto vicina alla Mercedes. E in qualifica la vediamo addirittura avanti. Tutto questo non mi sembra poco".

Giriamo la domanda: chi può scardinare l’egemonia di Hamilton? "Lewis è fortissimo ma ha potuto arrivare a questo strapotere anche grazie a un team fenomenale. Io dico così: se Hamilton guidasse una Williams non vincerebbe altrettanto. Dunque la sua forza, straordinaria, ha comunque trovato nella Mercedes e nella sua squadra il terreno giusto, il migliore, per essere il numero uno".

Quindi dovremo aspettarci ancora tanti Mondiali... senza concorrenza? "No, lo ripeto, la Ferrari è già molto vicina alla squadra di Lewis e poi ci sono tanti bravi piloti in F1 e credo che buona parte di loro, su una monoposto competitiva, potranno battere Hamilton".

Magari, proprio lei... fra qualche tempo... "Io sogno la Formula Uno, sogno di essere un giorno campioone del Mondo e il problema non è chi batterò... Ma riuscirci". Grinta e orgoglio. Sì, Macao è davvero ormai solo un brutto e lontanissimo ricordo. Brava Sophia.