Mercoledì 24 Aprile 2024

F1, Domenicali contro le prove libere: "Poco interessanti, vorrei ridurle al minimo"

Il CEO del Circus vuole ridurre le tre sessioni di libere per week-end: "Ai telespettatori non interessano"

Stefano Domenicali (Ansa)

Stefano Domenicali (Ansa)

Portimao (Portogallo), 26 marzo 2023 - Aumentare lo spettacolo e l'interesse, a qualsiasi costo. Si potrebbe riassumere così la direzione che ha preso la Formula 1, da quando al comando del Circus c'è Stefano Domenicali e, soprattutto, da quando Liberty Media ha acquisito il pacchetto completo del campionato di motorsport più famoso del mondo. Negli ultimi anni, i dirigenti della F1 hanno spinto al massimo per aumentare la competitività e l'interesse dei fans nei confronti delle monoposto più veloci di tutte, testando nuovi format e applicando diverse novità al metodo di lavoro e di comunicazione attorno all'ambiente della Formula 1. A parlare di questo, ancora una volta, è stato proprio Domenicali, che a margine della prima gara stagionale del Mondiale di MotoGp, svoltasi in Portogallo a Portimao, ha parlato delle prossime tappe che lo sport, del quale egli si trova al vertice, dovrà affrontare.

Domenicali e la "noia" delle prove libere

Stefano Domenicali, numero uno della Formula 1, era presente quest'oggi a Portimao, in Portogallo, dove si è disputata la prima tappa del Mondiale di MotoGp. L'ex team principal della Scuderia Ferrari ha assistito in prima persona alla vittoria di Pecco Bagnaia in sella alla sua Ducati e all'incidente che ha coinvolto Marc Marquez, per poi concedersi ai microfoni dei giornalisti presenti per rilasciare qualche dichiarazione sul proprio lavoro. Il soggetto di oggi sono state le prove libere, messe nel mirino da Domenicali come prossima, grande modifica da applicare al format del fine settimana di F1. "Io vorrei limitare al minimo possibile le prove libere, che interessano solamente agli ingegneri delle varie squadre e non ai telespettatori", ha affermato il CEO. "Siamo al lavoro, assieme a tutto il resto della dirigenza, per modificare qualcosa in questo senso. Presenterò una proposta nelle prossime riunioni che terremo: secondo me, ogni volta che le monoposto scendono in pista, devono essere messe in condizione di lottare per qualcosa di importante, per cui valga la pena. Nella prossima F1 Commission affronteremo discorsi inerenti al come apportare alcune correzioni al format attuale del fine settimana, per comprendere se ci sia qualcosa che possa migliorare il tutto. Sono davvero ansioso di discutere con i piloti e le squadre la possibilità di ridurre il numero di prove libere. Ovviamente dovremo parlarne anche con la FIA, prima di prendere qualsiasi decisione. Credo che una scelta del genere possa aggiungere ulteriore intensità allo show, che tutti vogliono vedere quando le auto sono in pista per correre". Non sono previsti, invece, colloqui sul format del Gran Premio domenicale, come ammesso dallo stesso Domenicali: "L'ultimo giorno del week-end non subirà variazioni: la gara rappresenta un momento molto importante per tutti gli appassionati".

L'attuale format del fine settimana di Formula 1

Due sessioni di prove libere al venerdì, una al sabato che precede la sessione di qualifiche, e il Gran Premio la domenica. Questo, ad oggi, è il format standard utilizzato dalla Formula 1. Liberty Media ha provato a stravolgerlo, e ci è riuscita, con l'inserimento delle Sprint Race, che rappresentano però un'eccezione e non la regola. Dopo due stagioni nelle quali si sono corse solo tre gare sprint durante tutta la stagione, quella del 2023 vedrà ben sei corse del sabato sui ventitrè appuntamenti del Mondiale. La Sprint Race, in sostanza, serve ad assegnare punti ai primi otto classificati in una corsa breve, che copre un terzo della lunghezza standard del Gran Premio della domenica, e assegna l'ordine di partenza del Gran Premio. Essa va a sostituirsi ad una sessione di prove libere: ciò significa che, con la sua introduzione, Liberty Media ha eliminato una delle sessioni reputate "poco interessanti" dallo stesso Stefano Domenicali, e che secondo i vertici della Formula 1 sarebbero poco appetibili per i tifosi; in cambio, i supporters hanno ricevuto una corsa senza pit stop, nella quale i piloti partono tutti dalla griglia di partenza con un set di pneumatici e lo portano fino al traguardo, con la possibilità di spingere al massimo senza dover gestire il carburante o dover fare strategie particolari con il muretto. L'ordine al via della Sprint Race è determinato dalla sessione di qualifiche: chi ottiene la pole position, inoltre, ottiene anche la pole statisticamente, anche se successivamente non taglierà per primo il traguardo nella Sprint Race e, di fatto, non scatterà dalla casella numero uno alla domenica. Un punto al vaglio degli organizzatori è proprio l'importanza della qualifica: nei fine settimana di gare sprint, essa viene notevolmente ridimensionata, troppo secondo tifosi e addetti ai lavori. La prestazione nel giro secco mette, da sempre, in vetrina le capacità dei piloti di spingere al massimo, trovare il giro perfetto per piazzare la propria monoposto il più avanti possibile in griglia. Con l'introduzione delle Sprint Race, la magia del giro secco si è un po' persa. Sia la FIA che Liberty Media sono al lavoro per modificare proprio questa componente e rivalorizzare le qualifiche, anche nei week-end arricchiti dalle gare sprint. Alcune modifiche sarebbero dovute arrivare già in questo 2023, ma sono state rimandate e probabilmente entreranno in vigore già dal prossimo anno. La qualifica, infatti, dovrebbe tornare ad essere il criterio con il quale si stabilisce l'ordine di partenza della gara della domenica, non più quello della Sprint Race; mentre quest'ultima, dunque, potrebbe essere utile solamente per assegnare punti bonus ai primi classificati e regalare una sessione di pura emozione e bagarre ai tifosi sparsi in giro per il mondo.

L'importanza delle prove libere

Un fattore che Stefano Domenicali e i vertici della Formula 1 starebbero trascurando, però, è quello dell'aspetto tecnico dello sport. Dopo l'abolizione dei test liberi, limitati oggi solamente ai tre giorni nella pre-season (che ora si disputano in Bahrain, mentre prima erano a Barcellona), per i team le prove libere sono fondamentali. Analizzare il comportamento delle vetture, testare nuovi set-up, mettere in pista esperimenti per tentare di migliorare le performance: le prove libere rappresentano tutto ciò, un foglio di carta bianco da scrivere e sfruttare come ognuno meglio crede. Togliere questo elemento per inserire solamente sessioni "premiate", che valgono sempre qualcosa ai fini del Mondiale, potrebbe creare non pochi problemi ai tecnici e ai piloti, chiamati a dare sempre il massimo per raggiungere un risultato, e non un certo tipo di prestazione per lavorare sul medio-lungo periodo sullo sviluppo dell'auto. Leggi anche: Caso Hamilton, Piquet condannato per razzismo