Mercoledì 24 Aprile 2024

Gp di Ungheria, le pagelle di Leo Turrini

Verstappen 10: ormai il titolo bis lo ha chiuso in cassaforte. Binotto 0: la gestione della gara dal muretto è stata francamente incomprensibile

F1, Max Verstappen (Ansa)

F1, Max Verstappen (Ansa)

10 VERSTAPPEN. Ormai il titolo bis lo ha chiuso in cassaforte. Trionfa con merito concedendosi anche il brivido di un testacoda. Niente da dire, è un fuoriclasse assoluto.

9 HAMILTON. Ecco il Lazzaro 4.0 a trecento all’ora! Ovviamente non aveva mai disimparato a guidare e i progressi Mercedes gli stanno restituendo fiducia. Prima o poi tornerà a salire sul gradino più alto del podio.

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8 RUSSELL. Tostissimo. Sfrutta bene la pole e rimane a lungo al comando della corsa. Poi si adatta, si adegua, resiste e consolida la credibilità di aspirante campione di un futuro che è già presente.

8 LECLERC. È difficile attribuirgli responsabilità per un risultato modesto. Lui fa quello che deve, fa anche dei bei sorpassi, va in testa, poi l’auto si pianta e il muretto non lo aiuta assolutamente.

7 SAINZ. È dignitoso ma anche lui non è in grado di fare miracoli. Non gli sbagliano gomme come invece capita a Leclerc ma nel finale la macchina proprio non va e subisce il sorpasso di Hamilton.

7 VETTEL. È pronto per la pensione ma ha ancora voglia di correre. La Aston Martin è una carriola eppure lui riesce ad issarsi in zona punti, con una prestazione tutto cuore. Commovente.

6 ALONSO. Litiga di brutto in partenza con il compagno di squadra Ocon ma soprattutto non molla mai. Ha appena compiuto 41 anni eppure sembra un ragazzino. Fa bene a pensare di allungare la carriera.

5 SCHUMACHER. Non per infierire ma sulla pista che tante volte vide il padre protagonista Mick quasi non si vede. Sembra tornato nell’anonimato dopo un periodo abbastanza buono. Peccato.

5 STROLL. È il figlio del proprietario dell’Aston Martin ma il padre dovrebbe chiedersi se abbia senso continuare a spendere quattrini per un rampollo che in pista sta dietro al pensionando Vettel…

0 BINOTTO. Purtroppo come gli spettano i meriti sono suoi anche i demeriti. La gestione della gara dal muretto è stata francamente incomprensibile. Purtroppo non è la prima volta in stagione che accade. Evidentemente, sbagliando non si impara.

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